Lorenzo Fontana, già ministro ed ex vicesindaco di Verona, è stato eletto Presidente della Camera dei Deputati. Un momento storico per il territorio veronese, che può vantare oggi la terza carica dello Stato, ma non sono mancate le critiche sul nome scelto dalla coalizione di centrodestra.
Un mandato iniziato con i ringraziamenti ai colleghi deputati, con il saluto al Presidente Mattarella e al neo Presidente del Senato La Russa. Ma nel suo discorso inaugurale ha citato anche a Papa Francesco – a sottolineare la cultura cattolica di cui Fontana si è sempre fatto promotore – e al simbolo della Lega Umberto Bossi.
La ridefinizione del ruolo del Parlamento
«La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche. Servirà inoltre una rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare. Leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio energie e, nei casi più gravi, negazione dei diritti».
I temi fondamentali
«L’attuale periodo storico prevede un ulteriore sforzo per rialzare l’Italia. La legislatura dovrà affrontare temi fondamentali: l’uscita dalla crisi pandemica, la ricerca della pace nei rapporti tra Russia e Ucraina, il rispetto degli impegni assunti con il PNRR, l’aumento dei costi naturali, il contrasto all’inflazione e al caro energia».
Le reazioni

Soddisfatto il presidente della Regione Veneto – e compagno di partito – Luca Zaia: «Ho ascoltato con attenzione il discorso d’insediamento del Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana e devo dire che è partito con il piede giusto sul fronte dell’autonomia, citando il Presidente Mattarella e anche quella che è una riforma prevista dalla Costituzione, e non un atto sovversivo come qualcuno si ostina ancora a descrivere».
«Ben venga questa impostazione – ha aggiunto Zaia – si parte con il piede giusto. Con leale collaborazione e soprattutto dritti verso l’obbiettivo: l’autonomia».
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«Un profilo autorevole, capace di sintetizzare esperienza e garanzia. Senza dubbio una guida di spessore umano e culturale» Così l’eurodeputato veronese della Lega Paolo Borchia. «Un grande onore per la nostra Verona e motivo di orgoglio per tutto il Veneto, il cui livello politico da oggi è più alto. Esprimo soddisfazione e gratitudine per aver ricordato nel suo discorso di insediamento l’Autonomia differenziata, un obiettivo per noi irrinunciabile. All’amico Lorenzo auguro buon lavoro».
«È un’ottima persona e molto competente, ha dimostrato di saper essere alla guida. Quindi Viva Verona!», ha commentato a “Squadra che vince” su Radio Adige Tv l’ex deputato della Lega Paolo Paternoster. Di opinione opposta, durante la stessa puntata, l’ex deputato e sindaco di Garda Davide Bendinelli (Italia Viva).

«Sono preoccupata che Fontana sia stato eletto Presidente della Camera per tutte le posizioni reazionarie, integraliste e discriminatorie che ha avuto in questi anni e per la vicinanza sempre rivendicata con orgoglio, con Putin». Lo dichiara in una nota Alessia Rotta, consigliera comunale di Verona del Partito Democratico.
«Spero che da Presidente della Camera inizi a lavorare per eliminare le discriminazioni e le disuguaglianze tra le persone, come prevede l’art. 3 della nostra Costituzione. Solo in questo modo sarà davvero un Presidente di garanzia per tutti, come sempre è stato e deve essere per la terza carica dello Stato» conclude Rotta.
Le fa eco, ancora più duramente, Massimiliano Urbano, del direttivo di Azione Verona: «Ritengo che il fatto che un profilo del genere possa assurgere allo scranno della Presidenza della Camera dei Deputati, rappresenti al meglio l’esorbitante livello d’inadeguatezza in cui versa questo tipo di destra estrema e retrograda, in realtà indegna a ricoprire ruoli apicali nelle istituzioni. Questa nomina è assolutamente sconveniente e fuoriluogo».
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La polemica sull’errore grammaticale
Si è diffusa oggi sui social e sui giornali l’immagine di un modulo firmato dal neo presidente Lorenzo Fontana, con quello che sembra essere un errore grammaticale.
Il modulo risale alla sua pagina ufficiale sul sito della Camera dei Deputati, relativa alla legislatura passata, quella iniziata nel 2018 (la firma è del 21 marzo 2018). Si tratta di una dichiarazione di cariche e professioni all’attivo.
Nel modulo si legge, scritto a mano, “inpiegato presso Veronafiere” invece di “impiegato”. Confrontandola con le altre n e m sembra proprio essere un errore, o un refuso. Non è chiaro se il modulo, la cui firma è censurata, sia stato compilato direttamente da Fontana o da qualcun altro per lui.
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Il messaggio nell’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma
La dichiarazione del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana: «Quel che accadde all’alba del 16 ottobre del 1943 rappresenta una delle pagine più buie, tristi e raccapriccianti della storia del nostro Paese. Più di mille ebrei, con oltre 200 bambini, furono vittime della ferocia nazista che strappò via vite facendo irruzione casa per casa. Il sabato nero del ghetto di Roma deve rappresentare una memoria indelebile affinché simili orrori non si ripetano mai più. È dovere delle Istituzioni mantenere sempre vivo il ricordo per contrastare qualsiasi forma di razzismo e antisemitismo».
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