Obiettivo 2025: portare a Verona l’adunata nazionale degli Alpini

L’annuncio dal presidente di Ana Verona Bertagnoli, in occasione delle celebrazioni per il 149° anniversario dalla fondazione delle Truppe Alpine: «Abbiamo opzionato la data, l’iter è lungo ma dopo 35 anni ci crediamo, la meritiamo».

Alpini piazza Bra Verona cittadella alpina
L'inaugurazione della cittadella alpina in piazza Bra a Verona
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Ana Verona lavora per portare in città l’adunata nazionale del 2025

Riportare a Verona, dopo 35 anni, l’adunata nazionale degli Alpini. Questo l’intento annunciato ieri dal presidente di Ana Verona Luciano Bertagnoli.

Dopo aver visto sfumare l’adunata del 2020 per un soffio, un’edizione che tra l’altro causa Covid è ancora nel limbo, ora la sezione veronese punta al 2025: a 35 anni esatti dall’ultima organizzata su suolo scaligero.

Ieri l’inizio delle celebrazioni per i 149 anni delle Truppe Alpine

L’Inno d’Italia accompagna l’alzabandiera. Le autorità militari e cittadine schierate davanti al monumento a Vittorio Emanuele salutano le Penne Nere veronesi che hanno invaso la Bra per una due giorni di festa, solidarietà, memoria e partecipazione. Pochi minuti dopo il taglio del nastro della Cittadella Alpina allestita in piazza per le celebrazioni del 149° anniversario della fondazione delle Truppe Alpine, che segna il via verso un altro importante traguardo: l’adunata nazionale degli alpini a Verona nel 2025.

«Abbiamo opzionato la data e condiviso la decisione con il Terzo Raggruppamento. L’iter è ancora lungo ma ci crediamo fermamente: Verona è una città alpina, ce la meritiamo», ha sciolto le riserve il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli. La decisione ultima spetta al consiglio nazionale dell’ANA e non sarà rivelata prima del prossimo anno. Ma il dado è stato tratto e ora gli alpini veronesi lavoreranno compatti verso l’obiettivo.

Oggi il 149° anniversario delle Truppe Alpine entra nel vivo con uno dei momenti più sentiti e partecipati, quello dedicato alla memoria con la cerimonia al Sacrario Militare alle 9.15. Le Penne Nere si sono spostate poi piazza Bra (non in sfilata, come da normativa Covid) dove, dopo gli interventi delle autorità, alle 11 il vescovo di Verona, Monsignor Giuseppe Zenti celebra la Santa Messa insieme al cappellano sezionale, don Rino Massella. Presenti, tra gli altri, i vessilli delle sezioni di Bergamo, Monte Suello, Trento, Vicenza, Valdagno, Bassano, Padova, Asiago, in rappresentanza di oltre 120mila alpini. «Una partecipazione massiccia che non ci aspettavamo ma che ci riempie di orgoglio», dichiara Bertagnoli.

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Alpini piazza Bra Verona
La cerimonia dell’alzabandiera in piazza Bra

La cittadella alpina in piazza Bra

Nella cittadella alpina, aperta fino alle 18 di oggi, domenica, l’ANA Verona ha allestito una serie di mostre statiche e un’inedita “trincea multimediale”; una trincea dove i visitatori possono sperimentare dal vivo suoni e rumori della Grande Guerra, aiutati in questo singolare tuffo nel passato dalla presenza dei rievocatori in uniforme storica.

In Bra infatti sono state dispiegate tende da ospedale e da truppa dove vengono proiettati filmati storici. È presente il reparto sanitario con tutta la strumentazione originale del ’15-’18, insieme al reparto artiglieria da montagna. Immancabili, come sempre, i gruppi di rievocatori con le uniformi storiche dell’Usr del Battaglione Alpino Sette Comuni 145^ cp e del gruppo storico 6° Alpini Battaglione “Verona” con le dotazioni dell’epoca.

A completare l’allestimento, il Museo Storico di Lugagnano, il gruppo sportivo e il gruppo filatelico della sezione veronese. Tra i protagonisti anche il Gruppo Giovani e il Gruppo sportivo con propri stand in cui ci si può cimentare con il tiro a segno laser con le carabine.

Tra i banchi anche la vendita della Pandora dell’Alpino, il dolce i cui proventi servono a finanziare il progetto di ricostruzione della chiesetta di Costabella, sul Baldo.

In piazza presenti poi i nuclei di Protezione Civile – uno dei cuori pulsanti dell’ANA Verona che in questi ultimi due anni ha dimostrato di essere a completa disposizione della comunità anche nell’emergenza Coronavirus – con i nuovi mezzi in dotazione. Le unità cinofile con le esercitazioni di ricerca tra le macerie e il nucleo anti incendio boschivo, attraverso alcune dimostrazioni, permetteranno anche ai più piccoli di cimentarsi nelle attività dei volontari. E ancora, i militari del 4° Reggimento alpini paracadutisti ranger con i mezzi cingolati, una palestra verticale di roccia in cui mettersi alla prova con una scalata vertiginosa.

Questa sera la festa si sposta nell’Auditorium della Gran Guardia alle 20.30 (ingresso libero con Green Pass) con il concerto del coro Alpino El Biron e la Fanfara sezionale di Perzacco.

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