Riduzione Parco Lessinia. Valpiana e Tomiolo: «Una legge miope»

I due consiglieri emeriti, promotori della Legge istitutiva del Parco n. 12/1990, hanno scritto una lettera aperta ai Consiglieri Regionali del Veneto che voteranno in merito alla riduzione del Parco per chiedere di riconsiderare la proposta di legge.

30 candeline per il Parco
La torta con le candeline per festeggiare i 30 anni del Parco della Lessinia.

La riduzione del Parco della Lessinia sta dividendo da giorni i cittadini veronesi. Alcuni si sono schierati a favore, molti altri hanno parlato di «taglio doloroso e incomprensibile». Assolutamente contrari alla restringimento dei confini sono i due consiglieri emeriti Alberto Tomiolo e Mao Valpiana, promotori della Legge istitutiva del Parco n. 12/1990, che hanno scritto una lettera aperta ai Consiglieri Regionali del Veneto che voteranno in merito alla riduzione del Parco. Ieri,a palazzo Ferro Fini di Venezia, Valpiana e Tomiolo hanno spento 30 candeline accese su una torta per festeggiare i 30 anni dell’area protetta.

«Siamo stati sollecitati da tanti cittadini e da molte associazioni culturali e di politica ambientale della nostra provincia a rivolgervi un appello affinché sia riconsiderata la proposta di legge n. 451, avanzata da tre consiglieri veronesi, che mira a vanificare il senso e la portata dell’istituzione del Parco Regionale della Lessinia: sottolineiamo la natura “regionale”(cioè di una comunità ampia, non isolazionista e chiusa all’interesse generale) che permise un’approvazione all’unanimità (nella quarta legislatura non capitava molto spesso…)» scrivono i consiglieri.

I consiglieri emeriti Alberto Tomiolo e Mao Valpiana.

«La Lessinia gode oggi, grazie alla denominazione di area protetta, una visibilità ed una appetibilità specifica come territorio prezioso, costellato di eccellenze significative, come la valle delle Sfingi o gli spettacolari vaj esemplarmente wilderness. – continuano Valpiana e TomioloSarebbe controproducente, per ragioni d’immagine e di fatto che la proposta provocherebbe, celebrare il Trentennale dell’istituzione del Parco mutilandolo (caso unico in Italia) delle sue parti nobili e notoriamente apprezzate dai frequentatori dell’altipiano. La proposta che crea unicamente recinzioni privilegiate in aree di pregio a favore dell’egoismo dei cacciatori o la “via libera” per appetitose concessioni cementiere e asfaltature di strade bianche, è esattamente l’opposto di ciò di cui la Lessinia ha bisogno». 

«I segnali che arrivano dai nuovi organismi direttivia cominciare dall’incredibile “soddisfazione” per la riduzione dell’area espressa pubblicamente dal nuovo Presidente dell’Ente Parconon sono propriamente incoraggianti. – spiegano i due consiglieri – Occorre, al contrario, che la gestione affronti con coraggio i nodi che il territorio esige: la disponibilità alle richieste di economia green, di infrastrutture di rispetto, di accoglienza turistica aperta e cordiale. Cari colleghi, nel pieno rispetto del vostro ruolo e della vostra autonomia, vi invitiamo a tutelare un bene comune prezioso come il Parco della Lessinia. La Regione Veneto, con il suo Presidente, la Giunta, il Consiglio, è chiamata a valorizzare il patrimonio che possiede, non a dilapidarlo. – concludono – Una legge che riduce del 17% un Parco, è una Legge miope. Il Parco, anzi, andrebbe ampliato, includendo anche altre aree da tutelare, come il Monte Pastello, che si staglia tra i pascoli e il Garda».