Mattinata impegnativa quella di oggi per il Presidente della Repubblica Mattarella e per il Premier Conte. Alle 10 il presidente del Consiglio ha prestato giuramento insieme ai 21 (quasi) nuovi ministri per dare il “la” all’esecutivo.
Alla formazione del “Conte 2”, come è stato etichettato da molti il nuovo governo, sono state numerose le reazioni dei politici veronesi: da chi vede con favore la nascita di una coalizione giallo-rossa, a chi invece si dice insoddisfatto della scelta dei ministri.
A spiccare tra tutti è l’ormai ex ministro degli Ministro per gli Affari europei Lorenzo Fontana, braccio destro di Salvini, ed ex vicesindaco di Verona, che su Twitter ha pubblicato un’intervista scrivendo: «L’entusiasmo dell’Unione Europea per questo governo è la garanzia che rimarremo succubi e al guinzaglio».
L'entusiasmo dell'Unione Europea per questo governo è la garanzia che rimarremo succubi e al guinzaglio. pic.twitter.com/OWU2zxw17O
— Lorenzo Fontana (@Fontana3Lorenzo) September 5, 2019
Polemico anche il governatore del Veneto Luca Zaia, che mantiene la linea dura sull’autonomia regionale, tanto appoggiata dai leghisti quanto malvista dal M5s, e ora in mano al nuovo ministro dem Francesco Boccia, che sembra essersi espresso a sfavore.
❌❌❌ Grazie all’incredibile lavoro del ministro Erika Stefani, il nuovo ministro agli Affari regionali Francesco Boccia potrebbe chiudere la partita dell’#autonomia in poche ore. Purtroppo le sue ultime dichiarazioni sono fortemente contrarie all’autonomia. pic.twitter.com/G7Vmc6PgOW
— Luca Zaia (@zaiapresidente) September 5, 2019
Politici di «più alto profilo» sono invece invocati dall’ex primo cittadino scaligero, Flavio Tosi, che sui social network si dice perplesso sulla lista dei ministri: «Credo che un profilo alla Mario Draghi sarebbe stato il top».
Leggo la lista dei #Ministri del nuovo #Governo e credo che si sia persa un'occasione. Il Paese avrebbe bisogno di un Premier e di Ministri di più alto profilo. Senza nulla togliere a #Conte, persona che rispetto, credo che un profilo alla Mario Draghi sarebbe stato il top.
— Flavio Tosi (@FlavioTosiTW) September 5, 2019
Esultano, invece, Pd e M5s: la deputata dem veronese Alessia Rotta si congratula, in particolare, con il nuovo ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, avulsa dai social e che quindi gestirà «seriamente di sicurezza e gestione dei flussi e non userà il dicastero per pagare la sua propaganda». Infine Rotta ha fatto i complimenti anche a Paolo Gentiloni per l’incarico di Commissario Ue.
Luciana #Lamorgese, nuovo ministro dell’Interno, non ha account social. Vorrà dire che si occuperà seriamente di sicurezza e gestione dei flussi e non userà il dicastero per pagare la sua propaganda, insultare i suoi oppositori, soprattutto le donne e spargere odio e paura.
— Alessia Rotta (@alessiarotta) September 5, 2019
A chiudere la serie di commenti è la deputata M5s Francesca Businarolo, che fa gli auguri all’amica Fabiana Dadone, neo ministro per la Pubblica Amministrazione: «Sarai un grande ministro!» scrive su Twitter la Businarolo.
fabianadadone un'amica, una donna forte e dalle grandi capacità! Sarai un grande ministro! So che farai del tuo meglio e che otterrai grandi risultati di cambiamento per il nostro Paese! https://t.co/lLpHgfQupO
— Francesca Businarolo (@FrancBusinarolo) September 5, 2019
Pochi minuti fa è arrivato anche il commento del deputato dem Diego Zardini: «Siamo prudenti, siamo solo alle battute iniziali, il governo ha giurato oggi ed è atteso alla prova dei fatti, come sempre in questi casi. Le premesse per fare bene ci sono» afferma Zardini. Zardini, membro della Commissione bicamerale per le questioni regionali, fa un accenno anche al tema dell’autonomia: «Finite le liti e i battibecchi ideologici, mi auguro si trovi una sintesi per dare giusta risposta a territori che hanno chiesto l’autonomia. Il percorso deve coniugare la solidarietà e l’unità del Paese con la possibilità di garantire maggiore efficienza a quei territori che sono in grado di esprimerla».