Maltrattamenti in famiglia, tre misure cautelari dal Tribunale di Verona

Maltrattamenti in famiglia e atti persecutori: la Polizia di Stato esegue tre misure cautelari disposte dal GIP del Tribunale di Verona.

auto della polizia

Si sono comportati in modo violento e intimidatorio nei confronti delle compagne o ex compagne, le hanno minacciate di morte, in alcuni casi non solo verbalmente ma arrivando persino a puntare un coltello al petto della perseguitata. Pedinamenti, pubblicazione di contenuti inappropriati sui social network: sono molti i modi in cui gli indagati tentavano di danneggiare l’immagine della donna che volevano, in qualche modo, “controllare”.

Le indagini effettuate e gli elementi di prova raccolti dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Verona, hanno consentito alla Procura della Repubblica di ottenere, in tempi rapidi, le misure cautelari richieste nei confronti dei responsabili di tali comportamenti. Si tratta di tre uomini: un 48enne originario del Marocco e due italiani, rispettivamente di 46 e 55 anni.

A carico del primo, I.A., regolarmente residente a Verona, il G.I.P. ha disposto il divieto di avvicinamento e di comunicazione con la moglie, misura cautelare emessa venerdì scorso, a seguito dell’attività investigativa svolta dai poliziotti che ha consentito di accertare i comportamenti violenti assunti dall’uomo nei confronti della donna, vittima di lesioni e di minacce di morte.

La stessa sorte è toccata a P.M ritenuto responsabile di maltrattamenti, atti persecutori e tentata estorsione, reati commessi nei confronti dell’ex compagna e convivente. Il comportamento molesto dell’uomo è iniziato al termine della relazione quando, nel tentativo di riallacciare i rapporti con la madre dei suoi figli, ha iniziato ad attenderla sotto casa, a contattarla telefonicamente con insistenza, a offenderla e minacciarla di morte quando riusciva a parlarle, addirittura con l’uso intimidatorio di un coltello quando la incontrava.

Gli atteggiamenti violenti, assunti dall’uomo anche in presenza dei figli minori, e i ripetuti tentativi di estorsione di denaro accertati dagli agenti, hanno indotto il GIP a disporre nei confronti del quarantaseienne, originario della provincia di Foggia, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex compagna.

Atti persecutori e danneggiamento sono, invece, i reati imputati a C.R., veronese di 55 anni, responsabile di condotte reiterate di minaccia e molestia tenute nei confronti dell’ex fidanzata. Le indagini effettuate dagli agenti della Polizia di Stato hanno portato ad accertare che l’uomo, da agosto di quest’anno, ha tentato di tenere sotto controllo la ragazza seguendola, riuscendo a risalire al contenuto delle sue comunicazioni Facebook, pubblicando fotografie sui social network e imbrattando, addirittura, muri ed edifici con frasi dal contenuto riconducile alla vittima.

Le prove raccolte, accompagnate dalle denunce della parte lesa, hanno condotto all’emissione dell’Ordinanza di divieto di avvicinamento e di comunicazione con la donna, eseguita dai poliziotti, nel pomeriggio di ieri, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Verona.