Con ordinanza pubblicata venerdì, la Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso, presentato dal Comitato A.S.M.A., per l’annullamento del permesso di costruire rilasciato il 30 agosto 2019 dal Comune di Verona “in attuazione del PUA Via Mameli”. A darne notizia, lo stesso Comitato veronese, che da mesi sta manifestando contro la realizzazione del filobus e, soprattutto, la costruzione delle quattro torri nell’area Ex Bam.
«I giudici amministrativi hanno ritenuto meritevoli di approfondimento le nostre contestazioni riguardanti altezze e distanze di progetto, che a nostro avviso non sono conformi alle norme tecniche disposte dal piano attuativo, e ha rinviato al 22 ottobre 2020 la formulazione del giudizio di merito, disponendo nel frattempo l’acquisizione di ulteriore documentazione da parte del Comune di Verona. – si legge nella nota stampa del comitato – Si tratta di un risultato per noi molto importante, in quanto premia la fiducia accordataci dai cittadini di Ponte Crencano che non hanno mai rinunciato a sostenerci per far valere i propri diritti a vivere in condizioni di salubrità. Condizioni che soltanto una corretta pianificazione urbanistica può dare».
«Ringraziamo l’avvocato Maurizio Sartori che ha accettato di affiancarci in questa battaglia dal basso, malgrado molti la dessero per persa fin dalla partenza. – continua il comunicato – Nelle prossime assemblee faremo con i cittadini il punto della situazione e decideremo insieme le prossime iniziative a sostegno delle nostre richieste».