Cassonetti bruciati in Veronetta: «Nessuna matrice politica»

Trovato il responsabile dell'incendio di due cassonetti a Veronetta la sera del 24 novembre. La Digos di Verona esclude motivi politici e considera una casualità la corrispondenza con l’inaugurazione di “Info-spazio 161”.

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Al termine delle indagini condotte dalla Digos della Questura di Verona, è stato ricondotto a un atto vandalico, e non a un gesto politico, l’incendio che è avvenuto una decina di giorni fa a danno di due cassonetti in zona Veronetta.

A seguito della segnalazione diramata dalla Sala Operativa, poco prima della mezzanotte dello scorso 24 novembre, gli agenti delle Volanti sono intervenuti di fronte al civico 14 di via Muro Padri e hanno constatato che un cassonetto adibito alla raccolta della carta stava andando in fiamme.

Dopo qualche momento, a pochi metri di distanza, in via Giardino Giusti 3, gli operatori hanno notato che vi era un secondo cassonetto in fiamme, anch’esso adibito alla raccolta della carta.

Sul posto, il personale dei Vigili del fuoco ha provveduto, poco dopo, allo spegnimento delle fiamme.

In un primo momento, considerato che la stessa sera vi era stata l’inaugurazione di “Info-spazio 161, nuova sede dei movimenti della sinistra politica della città scaligera, non è mancato chi avrebbe ricondotto l’atto vandalico ad un gesto di matrice politica. Il tutto è stato, però, smentito dall’esito degli accertamenti effettuati dalla Questura di Verona.

A seguito di un’attenta e scrupolosa attività di indagine, infatti, gli agenti della Digos, grazie anche allo studio delle immagini registrate dal sistema di video sorveglianza cittadino, sono riusciti a risalire all’autore del reato. Le telecamere lo inquadrano mentre si avvicina, con una camminata poco stabile, ai cassonetti, rovistarvi dentro e allontanarsi poco prima che gli stessi prendessero fuoco.

Si tratta di un cittadino tunisino di 49 anni che, a seguito degli opportuni accertamenti, è stato denunciato a piede libero per danneggiamento a seguito di incendio.

Nella giornata di ieri, personale dell’Azienda A.M.I.A. di Verona ha formalizzato la querela negli uffici della Questura scaligera, quantificando il danno in euro 1000 per ogni contenitore.