Riteneva il proprio vicino di casa autore del furto del proprio personal computer. Per questo un 33enne nigeriano residente a San Vito di Negrar ieri sera, quando ha visto rientrare il giovane vicino di casa, di nazionalità marocchina e da qualche giorno ospite di parenti per aiutarli nel lavoro dei campi, gli ha sbarrato la strada e lo ha trascinato all’interno del proprio appartamento.
L’uomo, dopo aver bloccato la porta, ha minacciato il vicino chiedendo di restituirgli il computer e, per dare forza alla sua pretesa, ha cominciato a colpirlo con un’accetta che teneva nascosta nei pantaloni, utilizzandola dal lato privo di lama.
Terrorizzato, il giovane è riuscito a divincolarsi e a raggiungere la finestra dell’appartamento, dalla quale ha provato a chiedere aiuto ma è stato raggiunto dal 33enne aggressore che lo ha spinto verso l’esterno.
Il nordafricano ha così perso l’equilibrio ed è caduto in avanti riuscendo, tuttavia, a rimanere appeso alla finestra. Quando però ha visto il nigeriano alzare l’ascia per colpirlo nuovamente, temendo che gli avrebbe amputato le mani, ha mollato la presa e si è lasciato cadere nel vuoto da un’altezza di circa 4 metri. Nonostante l’impatto al suolo, il giovane è riuscito a rialzarsi ed a scappare a casa di alcuni connazionali che hanno dato l’allarme.
I Carabinieri della Stazione di Negrar, che erano in pattuglia poco distante, sono giunti subito sul posto, prestando soccorso al malcapitato e rintracciando l’autore del reato ancora nella sua abitazione. I militari, quindi, hanno rinvenuto, nascosta fra la spazzatura condominiale, un’accetta di oltre 30 centimetri che è stata sottoposta a sequestro. Del computer, invece, non vi è traccia.
Il 33enne teneva particolarmente a quel pc perché custodiva foto e ritratti, da lui disegnati, della moglie che vive lontana da lui.
Il giovane marocchino è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Negrar ove gli è stata riscontrata, oltre a contusioni varie, la frattura del calcagno destro con una prognosi di 30 giorni, mentre il nigeriano è stato arrestato con l’accusa di violenza privata e lesioni personali.
Dell’arresto è stato informato il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Verona, dott. Paolo Sachar, che ha disposto la traduzione al Tribunale di Verona per il processo con rito direttissimo nella mattinata di oggi.