«Sono stata molto contenta di avere avuto l’opportunità di spiegare tutti i dettagli del salvataggio del 12 giugno scorso. Spero che la Commissione europea dopo l’elezione del nuovo Parlamento faccia il meglio possibile per evitare queste situazioni e che tutti i Paesi accettino le persone salvate dalle flotte di navi civili». Lo ha detto Carola Rackete, l’ex capitana della “Sea Watch3”, all’uscita dal palazzo di giustizia di Agrigento dove è stata interrogata per poco meno di quattro ore. È stata sentita nell’ambito del primo fascicolo di inchiesta aperto a suo carico: quello in cui viene ipotizzato il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la disobbedienza a nave da guerra.
Carola Rackete, all’uscita dal Palazzo di giustizia di Agrigento, è stata accolta da applausi e slogan, come «Brava Carola, brava», da attivisti che per tutta la mattinata hanno atteso, lungo via Mazzini, l’uscita della giovane tedesca. «Carola Rackete, adesso, non è più capitano della Sea Watch3. C’è stato un cambio di equipaggio, del resto fa anche altro nella vita», ha detto l’avvocato Alessandro Gamberini all’uscita dal palazzo di giustizia di Agrigento. (Ansa)