«Molti segnali ci dicono che le parole di Antonio, giornalista e poeta appassionato dell’Europa dei popoli, hanno già portato frutto». Lo ha detto l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi durante l’omelia in occasione del primo anniversario della morte di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista trentino vittima dell’attentato al mercatino di Natale di Strasburgo di un anno fa.
«Un frutto è sicuramente la Fondazione nata a suo nome, con il compito di farne memoria attiva, aiutando – come è scritto nelle motivazioni – a “favorire l’apprendimento, la promozione di una cultura della legalità, del rispetto della persona, della convivenza civile, del rifiuto di ogni forma di violenza”», ha proseguito Tisi.
«Preghiamo oggi perché la testimonianza di Antonio continui in gesti di concretezza e solidarietà, liberazione, dignità, forza. Questo è grande. Questo – come ci ricordano i suoi amici – è Mega», ha concluso l’arcivescovo. (Ansa)
Megalizzi fu anche studente all’Università di Verona. Di seguito l’intervista di un anno fa, a pochi giorni dalla morte del giovane, all’allora rettore dell’ateneo scaligero Nicola Sartor.