Movida, assembramenti e sanzioni in molte città d’Italia

Con l'allentamento delle misure di sicurezza e la riapertura estesa delle attività, sono numerosi i casi che si registrano in questa prima settimana di "fine lockdown" in molte città italiane.

Dal Nord al Sud, negli ultimi due giorni sono fioccate le multe per assembramento: dal ritorno della movida veronese in Piazza Erbe, con le immagini che hanno fatto il giro sui social di centinaia di giovani accalcati fuori dai bar e scatenato la furibonda reazione del sindaco Federico Sboarina, costretto a firmare un’ordinanza che impedisce di consumare alcolici se non si è seduti ai tavolini fino al 2 giugno, alle multe a un gruppo di ragazzi provenienti da Venezia, Padova e Treviso assembrati in barca sul Canal Grande.

A Brescia, il sindaco Emilio Del Bono, a causa delle troppe presenze, ha emesso un’ordinanza che limita l’orario di apertura dei locali di piazza Arnaldo, cuore della vita della città, fino alle 5 di domani mattina. Nel barese, ieri sera sono state numerose le segnalazioni di assembramenti nei luoghi della movida: gli agenti della Polizia locale hanno sanzionato 18 cittadini che non mantenevano la distanza sociale, multandoli con un verbale di 400 euro ciascuno per aver violato le prescrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. I principali assembramenti sono stati accertati nel quartiere Murat, nel centro di Bari, dove la Polizia locale ha elevato anche 55 sanzioni al Codice della strada per soste irregolari sugli attraversamenti pedonali e sugli scivoli riservati ai diversamente abili. Ai trasgressori sono state comminate sanzioni per oltre 10.000 euro.

Hanno fatto il giro del web anche le immagini della “notte folle” sul lungomare di Napoli: traffico bloccato fino alle 4 del mattino, assembramenti e bivacchi, schiamazzi, risse tra giovani e residenti esasperati a filmare il tutto. Migliaia di persone, anche senza mascherina, si sarebbero riversate in strada, a piedi o con le auto, con i marciapiedi utilizzati come corsie preferenziali da auto e moto, nonostante i locali della movida abbiano rispettato il limite della chiusura alle 23.