Mao Valpiana contro il reality “La Caserma”: «Inguardabile»

Il presidente del Movimento Nonviolento giudica la trasmissione in onda su Rai Due «brutta, oltre che diseducativa», e insorge per una canzone di Lennon profanata dagli autori del reality.

Mao Valpiana
Mao Valpiana

Dal 27 gennaio scorso, ogni settimana, va in onda in prima serata su Rai due “La Caserma”, un programma televisivo italiano di genere docu-reality. Per chi non l’avesse visto, il programma è basato sul format britannico di ITV Lads’ Army: in pratica i protagonisti (le reclute) sono un gruppo di ragazzi e ragazze con età compresa tra i 18 e i 23 anni, provenienti da tutta Italia, appartenenti alla cosiddetta Generazione Z che non ha mai vissuto in un mondo senza internet e social media, che devono vivere per un mese all’interno di una struttura adibita a caserma militare a Levico Terme, adattandosi ad un rigido percorso di formazione militare rispettando le regole imposte da cinque istruttori professionisti.

Nel corso delle puntate, le reclute dovranno affrontare duri addestramenti, percorsi ginnici, corse zavorrate, camouflage, escursioni in esterna, arrampicate e traversate, con l’obiettivo di imparare a credere nel gruppo e nell’amicizia.

I protagonisti de La Caserma

L’intervento di Valpiana

Sul format interviene Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento: «E’ inguardabile, e infatti non lo guardo e fortunatamente sono in numerosa compagnia. Gli ascolti sono in caduta libera: dai 2.268.000 spettatori della prima puntata, 9,86% di share, ai 1.717.000 spettatori della seconda puntata, 7,6% di share, fino ai 1.686.000 spettatori della terza puntata, 7% di share: dunque una trasmissione di nicchia, che non tocca il grande pubblico della Rai, e che grazie a dio non raggiunge i giovani come vorrebbe.

Mao Valpiana - Presidente del Movimento Nonviolento
Mao Valpiana – Presidente del Movimento Nonviolento

Più che diseducativa, infatti, la trasmissione è proprio brutta. Ragazzi psuedo attori, sedicenti influencer, che recitano un copione scritto male, con finti entusiasmi, finte commozioni, finte lacrime, in una finta caserma, impegnati in prove di disciplina, addestramenti, con finti istruttori militari. A chi possa interessare una cosa simile, oltre che ai parenti dei protagonisti, è veramente un mistero. Comunque sia, va in onda, e il tutto è pagato con i soldi dei contribuenti, provenienti dal canone.

La profanazione del brano di John Lennon

«Nel corso della terza puntata (lo so perché mi è stato segnalato), durante una lezione di apprendimento all’uso delle armi (sic!), è stata messa come colonna sonora la canzone Give Peace A Chance di John Lennon. Non ci credevo, ho dovuto andare a controllare ed è vero! il sacrilegio è andato in onda. L’inno mondiale del movimento per la pace e il disarmo utilizzato per una formazione militare. Che senso avesse, non l’ho proprio capito (ma gli autori di quel programma, si drogano?). Ma sta di fatto che la profanazione è avvenuta: la musica pacifista di Lennon a favore di una propaganda militarista. Assurdo e inaccettabile.

Spero che Yoko Ono e Sean Lennon, vedova e figlio di John, facciano una causa milionaria alla Rai per l’abuso compiuto e chiedano i danni per violazione dei diritti d’autore e illecito utilizzo di opera d’arte. Ho già provveduto ad inviare la segnalazione agli avvocati della Lenono Music. Prima la Rai chiude La Caserma, e meglio sarà per tutti» conclude Valpiana.