L’Univr ricorda Raffaele Mattioli a cinquant’anni dalla scomparsa

L'Università di Verona, Dipartimento di Scienze Economiche, organizza a Verona un convegno in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Raffaele Mattioli. L'evento si terrà al Polo di Santa Marta il 4 dicembre a partire dalle 10.30, con il principale intervento da parte di Ferruccio de Bortoli.

Raffaele Mattioli
Raffaele Mattioli

Raffaele Mattioli (1895-1973), insieme a Enrico Cuccia, è stato il più influente banchiere italiano del secondo dopoguerra, per il ruolo che le banche svolsero, grazie alla sua opera, nella decisiva ricostruzione dell’Italia, nello sviluppo economico del Paese e nella sua  modernizzazione. 

Verona lo ricorderà – in occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa – con una giornata di studi organizzata dall’Università presso il Polo di Santa Marta (Aula SMT 6) il prossimo 4 dicembre, a partire dalle 10.30, con la principale relazione che sarà affidata a Ferruccio De Bortoli, noto giornalista, saggista e Presidente della Fondazione Corriere della Sera.  

I relatori

Il convegno sarà introdotto dai professori Giam Pietro Cipriani e Sergio Noto del Dipartimento di  Scienze Economiche dell’Università, per poi passare alle relazioni di Andrea Cesare Resti dell’Università Bocconi (Il sistema bancario italiano da Raffaele Mattioli alla BCE), di Ferruccio De Bortoli (Raffaele Mattioli, le banche come istituzioni culturali al servizio del Paese) e di Martin  Mardesteig, l’editore e stampatore che ricorderà la stamperia Valdonega e la casa editrice Ricciardi. 

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La nostra città è infatti legata in maniera indissolubile ad alcune tra le più importanti attività culturali  realizzate da Raffaele Mattioli – in collaborazione con Hans Mardersteig e la Stamperia Valdonega – grazie alla casa editrice Ricciardi, di cui fu proprietario. 

Nel sorso della sua vita, quindi, Mattioli ha svolto molteplici attività finanziarie e culturali. In occasione dell’evento veronese verrà messa in evidenza la sua concezione della banca come strumento  per lo sviluppo complessivo dell’Italia, mezzo per la promozione culturale in senso lato, dove con il  termine cultura si intende la base fondamentale per ogni scelta, economica, finanziaria, politica e  civile. La banca quindi – Mattioli fu prima amministratore delegato e poi Presidente della Banca  Commerciale per quasi quaranta anni – non come semplice intermediario di denaro al servizio di azionisti e di alcuni soggetti di riferimento (imprese, investitori etc.) ma come istituzione finanziaria  in grado di concepire e guidare lo sviluppo complessivo dell’Italia del dopoguerra, bisognosa di  crescere in tutti i settori, ma non priva dei mezzi culturali delle conoscenze, delle tradizioni e del  patrimonio umano per avviare tale processo. Insomma, una banca subordinata solo agli interessi  generali del Paese. 

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Il relatore principale, Ferruccio De Bortoli, nel corso del suo intervento metterà in luce appunto  l’approccio culturale all’attività bancaria che guidò le scelte di Raffaele Mattioli, da un lato con  l’affermazione della Banca Commerciale Italiana anche sul piano internazionale e dall’altro attraverso  il sostegno – non complementare ma strutturale – a numerose attività culturali profeticamente  individuate come determinanti fattori di produzione della ricchezza. 

L’incontro si concluderà con alcuni preziosi ricordi di Martino Mardersteig, erede e successore dello  stampatore Hans Mardersteig, che con la stamperia Valdonega di Verona collaborò a lungo con  Mattioli per edizioni librarie quali la Collezione dei Classici della Letteratura Italiana. 

L’evento è organizzato dal prof. Sergio Noto, con la partecipazione dell’Archivio Storico Banca  Intesa e della Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico, è aperto a tutta la cittadinanza.

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