Nasce dalla collaborazione tra l’ospedale P. Pederzoli di Peschiera e Gardaland SEA LIFE Aquarium il progetto Sea Life Therapy, volto ad avvicinare i piccoli pazienti in fase pre-operatoria o in stato di ansia alla pet therapy tramite i pesci situati all’interno di un acquario di acqua dolce tropicale in un’apposita area dell’ospedale. Il progetto sarà oggetto di sperimentazione per un protocollo sviluppato con l’Unità di Neuropsichiatria Infantile dell’Aoui di Verona.
La pet therapy arriva a Peschiera, nell’ospedale Pederzoli, e lo fa in una veste del tutto inedita. A fare compagnia ai bambini, infatti, saranno dei pesciolini all’interno di una speciale area dotata di un acquario di acqua dolce tropicale. Il progetto, nato dalla cooperazione tra la clinica, Gardaland SEA LIFE Aquarium e Merlin Magic Wand Italy, si chiama Sea Life Therapy e, oltre a fungere da svago per i piccoli pazienti dell’ospedale in fase pre-operatoria, sarà luogo di sperimentazione di un protocollo che verrà sviluppato con l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Coordinatore del progetto è il dott. Matteo Sulpasso, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica, che ha dato il via alla sperimentazione partendo da una evidenza medica verificata in alcune cliniche svizzere e testata anche da uno studio pilota dell’Università Pierre et Marie Curie di Parigi presso l’Ospedale Armand Trousseau su volontari adulti: “Grazie al progetto Sea Life Therapy, per la prima volta in Italia – illustra Sulpasso – verrà studiato un protocollo di terapia assistita sui bambini con il supporto di un acquario di acqua dolce tropicale, allo scopo di utilizzarlo come tecnica antinocicettiva (preventiva del dolore) e non farmacologica. Lo scopo è quello di alzare significativamente la soglia del dolore ma soprattutto abbattere l’ansia e la paura nei più piccoli (dai 3 ai 7 anni, ndr)in modo naturale, per poterli sottoporre ad esami anche invasivi senza l’utilizzo di terapie farmacologiche di supporto”.
Stando infatti allo studio effettuato dalla ricercatrice britannica Deborah Cracknell, veder nuotare i pesci in acquario è una pet teraphy benefica: rilassa, riduce la pressione ed abbassa il battito cardiaco. A coordinare la ricerca attraverso la raccolta dei dati e l’elaborazione degli stessi sarà il prof. Leonardo Zoccante della Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Verona e la sua equipe La fase di sperimentazione avrà la durata di un anno, durante il quale sarà monitorato l’effetto dell’acquarioterapia ed eventualmente inserire la sperimentazione nel protocollo nazionale.