Anche oggi qualche disagio per le vaccinazioni in Fiera a Verona, con code e attese per gli ultraottantenni e i loro accompagnatori. Ieri il sindaco di Verona Federico Sboarina e il direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi avevano chiesto di non arrivare con troppo anticipo sull’orario della prenotazione, ma la macchina non sembra essere ancora oliata perfettamente.
Per ieri, oggi e domani sono state aperte le vaccinazioni per gli ultraottantenni che non avevano ancora ricevuto la convocazione, mentre nei prossimi giorni si andrà ulteriormente «casa per casa» a raggiungere chi non ha ancora potuto vaccinarsi.
«Abbiamo dato una brusca accelerata alla campagna vaccinale in provincia di Verona», diceva Girardi. «Questa accelerata è da gestire, abbiamo inviato alcuni agenti della Polizia Locale. Ribadisco la necessità di arrivare in orario, senza troppo anticipo» aveva fatto eco Sboarina. Anche oggi il sindaco si è recato in sopralluogo in Fiera.

Ieri pomeriggio il sindaco aveva scritto su Facebook: «I problemi di gestione degli accessi e di parcheggio sono stati risolti nelle due ore di pausa prima dell’inizio del turno pomeridiano. Per i residenti nati dal 1930 al 1937 che non fossero riusciti a prenotarsi online, il Comune consegnerà la settimana prossima a casa le lettere con l’appuntamento. Non c’è motivo di preoccuparsi, il vaccino ci sarà per tutti gli anziani».
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Il punto di Zaia sulle vaccinazioni in Veneto
Per quanto riguarda la fascia di colore della prossima settimana, questo il commento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Le proiezioni che abbiamo sono di un R(t) ai limiti della zona arancione. L’incidenza dei positivi resta ancora intorno ai 250 per 100mila abitanti. Attendiamo la classificazione da parte del Ministero della Sanità. Ricordo che la prossima settimana sarà comunque almeno zona arancione per tutta Italia, mentre sabato di Pasqua, Pasqua e Pasquetta saranno giornate di zona rossa per tutti».

«Il vero tema è di venirne fuori il più possibile velocemente, e questo si fa con le vaccinazioni» ha detto Zaia.
«Vaccini fatti in Veneto a oggi: 685.093 dosi, 22.978 nelle ultime 24 ore. Avete riportato giustamente le difficoltà, stiamo schierando tutte le forze».
«Stiamo partendo con una nuova formula: se c’è un over 80 accompagnato da un over 65, è giusto vaccinare anche l’accompagnatore “caregiver”, se è una persona convivente. Con un po’ di elasticità, la macchina deve partire».
«Anche per aiutare le aziende in difficoltà, bisogna vaccinare. Vaccinare velocemente» ha ribadito Zaia.
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Le critiche
«Pensare di risolvere la più grande campagna vaccinale della storia moderna con una lettera o una pagina web significa non avere idea di che cosa si sta andando incontro» commenta ieri il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, sulla questione della nuova piattaforma per la prenotazione.
«Il caos indegno per un Paese civile a cui abbiamo assistito ieri in fiera, unico centro vaccinale della città, con gli anziani in carrozzina in fila per ore in attesa del proprio turno, è solo un assaggio di ciò che potrebbe accadere nelle prossime settimane e mesi con una non più limitata disponibilità di vaccino».

Continua Bertucco: «È pertanto doveroso da parte dell’Ulss e del Comune predisporre le necessarie contromisure moltiplicando i servizi sul territorio così da assicurare distanze, spazi adeguati e tempi di attesa sostenibili, senza scaricare la colpa sugli anziani come biecamente hanno cercato di fare oggi».
Punta il dito sulla gestione generale da parte della Regione +Europa Veneto. «Il coordinamento della sanità pubblica ha messo nero su bianco che in Veneto ci sono state scelte sbagliate, ritardi e confusione che hanno generato il rallentamento delle somministrazioni. La Lombardia è di appena qualche decimale messa peggio rispetto al Veneto: di fatto la situazione è la stessa e si riassume in un vero caos organizzativo» dicono Anna Lisa Nalin, della segreteria nazionale di +Europa, e Corrado Cortese, portavoce +Europa Veneto.
«Di fronte al fallimento certificato dai fatti, Zaia reagisce lanciando le prenotazioni on line: speriamo che per una volta agli annunci seguano azioni concrete perché in questa guerra contro la pandemia la Regione ha già commesso troppi errori. Per volere l’Autonomia bisogna anche saper gestire e prendersi le responsabilità conseguenti. Zaia ha dimostrato di non esserne all’altezza e quindi di non meritarsi l’autonomia che ha promesso i Veneti»

Sulla stessa onda la consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda: «Si sta andando a rilento non solo per il numero ridotto di dosi di vaccino consegnate, ma anche a causa di una organizzazione per nulla impeccabile, nonostante tutti ci ricordiamo il celeberrimo “Noi siamo pronti” del Presidente Zaia a fine dello scorso anno».
«Ci siamo abituati agli annunci quotidiani da parte di Zaia, ma la realtà appare assai diversa nel momento in cui i disservizi sono sempre più evidenti agli occhi dei cittadini, sempre più alla ricerca di informazioni che non riescono a reperire». Conclude la Consigliera Guarda: «Ancora più grave è il fatto che si voglia scaricare sulle spalle del servizio sanitario pubblico quanto sta accadendo, senza invece riconoscere le sempre più evidenti responsabilità politiche. Le Ulss stanno affrontando l’emergenza con serietà e spirito di sacrificio, mentre la regia regionale preferisce concentrarsi sugli annunci che purtroppo non sono d’aiuto ai cittadini veneti».
La lettera di sindacati e associazioni di categoria
In riferimento alla campagna vaccinale le organizzazioni Confartigianato Imprese Veneto, Cna Veneto, Casartigiani del Veneto, Confcommercio Veneto e Confesercenti Veneto assieme a Cgil, Cisl e Uil del Veneto hanno inviato questa mattina una lettera congiunta al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e al Direttore Prevenzione e Sanità Pubblica Michele Mongillo.
Hanno evidenziato «la necessità di agire con tempestività e con un’organizzazione che ponga al primo posto l’universalità della somministrazione del vaccino prioritariamente per il principio di tutela della salute e poi per la necessità di ripresa delle realtà economiche, soprattutto con riguardo a quei settori che, dall’inizio della pandemia, hanno dovuto chiudere o ridurre al minimo l’attività».
«Con questa presa di posizione unitaria – sottolinea Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – chiediamo che la gestione della campagna vaccinale rimanga in capo alla responsabilità del Servizio Sanitario Regionale, non abbia dispersioni e che i criteri siano precisi e non derogabili. Ogni deviazione dal percorso individuato infatti può rallentarne il processo».
«Ciò non deve precludere ad un mero supporto operativo attuato anche con soggetti terzi afferenti al sistema sanitario privato accreditato. Altre iniziative, come la vaccinazione nei posti di lavoro, non devono intaccare i contingenti di dosi vaccinali già destinate a categorie prioritarie, per non configurare violazioni ai principi costituzionali di uguaglianza e di diritto alla salute. La vaccinazione in siti aziendali dovrà avvenire a fronte della disponibilità generale di dosi», afferma Boschetto.
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«Nella lettera chiediamo inoltre – aggiunge Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato Imprese Verona e vicepresidente regionale – che vengano potenziati i punti pubblici vaccinali di prossimità nei territori, a livello intercomunale, anche utilizzando palestre o altri spazi pubblici, e che siano pianificate fasce orarie diversificate, anche serali, per poter vaccinare i lavoratori».
«Per il mondo dell’artigianato veneto significa 128.635 titolari e soci e 169.707 lavoratori dipendenti, per un totale di 298.324 persone, mentre per la provincia di Verona si tratta di 24.631 aziende che occupano 57.345 addetti. Ribadiamo, come parti sociali, la disponibilità e la volontà di sensibilizzare e coinvolgere i lavoratori e le aziende nella partecipazione attiva alla campagna, anche con il contributo del sistema della bilateralità, e ad individuare spazi idonei alla vaccinazione, laddove possibile, anche presso le nostre sedi associative. A tal proposito abbiamo proposto alla Regione Veneto un incontro organizzativo ed un tavolo di gestione per dare attuazione a quanto proposto».
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