Le misure attuate per contenere l’emergenza, alla luce dell’ultimo dpcm del 3 dicembre, limitano gli spostamenti tra regioni, dal 21 dicembre al 6 gennaio, mentre il 25, il 26 dicembre e il 1° gennaio sono vietati gli spostamenti tra comuni. Misure che si aggiungono alle limitazioni già in vigore sugli orari di apertura di centri commerciali, bar e attività ristorative.
A commentare questa situazione, con particolare attenzione agli esercenti veronesi durante la festività, interviene Davide Albertini, vicepresidente della Corporazione Esercenti di Verona: «Per i veronesi che abitano la città probabilmente sarà una festività quasi normale, mentre per chi opera sarà un brutto periodo, dal momento che manca la materia prima e mancano gli acquirenti».
«Verona – prosegue Davide Albertini – è una città di 260 mila abitanti strutturata per milioni di turisti e mancando il turismo manca la linfa vitale per quella che è l’esigenza del commercio di Verona. In questa fase, stanno lavorando i negozi che hanno una prevalenza di pubblico veronese come ad esempio le botteghe storiche».
«Tutte le attività che fanno capo a una filiera turistica – alberghi, B&B, negozi che vivono con il turismo – sono estremamente penalizzati. Si sono azzerati gli incassi e annullate quelle che erano le aspettative. I prossimi mesi non aiuteranno: secondo le previsioni il turismo non ritornerà velocemente in città o in Italia e le chiusure che ci saranno per il DPCM andranno a dare un’ulteriore mazzata».
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Sull’aumento dei furti nei negozi, il vicepresidente della Corporazione Esercenti di Verona commenta: «Nella prima fase delle chiusure c’è stato una totale assenza di atti criminosi ma ultimamente stanno aumentando. Probabilmente la disperazione continua a farsi sentire e quello che noi stiamo chiedendo – e che abbiamo anche mandato come corporazione esercenti – è una richiesta di maggior sorveglianza. Non possiamo difenderci se non con i mezzi che abbiamo e sicuramente la sicurezza è un tema delicato che si aggiunge danno su danno».
Davide Albertini, vicepresidente della Corporazione Esercenti di Verona, conclude commentando l’operazione Cashback in partenza nella giornata di oggi: «Credo che in un momento del genere, chi ha esperienza probabilmente avrebbe fatto scelte diverse. Credo che questa “lotteria”, così com’è stata pensata, strutturata, ideata sia poco efficace. Anche perché – a meno che non si abbiano dei contratti particolari – la totalità o quasi totalità degli esercenti dovrà adeguarsi a questa normativa obbligata e dovrà pagare. Stanno facendo una lotteria a spese e a danno di una categoria che è già martoriata e non penso che sia una soluzione così efficace».