Il Comune di Verona approva l’aumento di capitale di Veronafiere

Approvato dal consiglio comunale di Verona il rendiconto di gestione 2020 e la prima variazione al bilancio 2021. Via libera all'aumento di capitale di Veronafiere.

Aumento di capitale di Veronafiere Spa - Fiera di Verona
Fiera di Verona. Foto Ennevi

È stato approvata nel consiglio comunale di Verona di ieri sera, con 30 voti favorevoli e 2 astenuti, l’adesione del Comune all’aumento di capitale sociale di Veronafiere, pari a complessivi 30 milioni di euro, e il riconoscimento della quota di pertinenza dell’Ente comunale, pari al 39,4832%, per un valore complessivo di circa 11 milioni 900 mila euro. Il documento è stato illustrato all’aula dall’assessore alle Aziende e Enti partecipati Stefano Bianchini.

«Il Comune ritiene il servizio svolto da Veronafiere – spiega Bianchini – indispensabile per lo sviluppo economico-sociale e turistico del territorio. La gestione delle fiere, infatti, oltre a generare un effetto positivo sugli scambi commerciali, sulla diffusione delle innovazioni scientifiche e tecnologiche, determina riscontri positivi importanti sul territorio, tra cui la sua promozione e il ritorno di immagine».

«Supportare questa fondamentale realtà economica significa, quindi, operare positivamente per il rilancio dello sviluppo del sistema produttivo locale e per favorire l’ampliamento degli scambi commerciali».

L’altro ieri, anche la Provincia di Verona aveva approvato l’aumento di capitale per Veronafiere.

Stefano Bianchini
Stefano Bianchini

Nel dibattito sulla delibera sono interventi i consiglieri Michele Bertucco (Sinistra in Comune), Elisa La Paglia e Stefano Vallani (Pd), Tommaso Ferrari (Traguardi Verona), Carla Padovani (Gruppo misto), Flavio Tosi (Lista Tosi).

«Non ho ritenuto opportuno votare a favore dell’aumento di capitale della Fiera, pur essendo consapevole del momento di difficoltà che vive l’ente» ha spiegato il consigliere Tommaso Ferrari. «Sono dell’idea che innestare liquidità non sia sufficiente per tutelare l’asset, che in primis necessita di un nuovo modello di gestione, come dimostrano le tensioni che si sono create tra il Comune di Verona e gli altri azionisti».

Prosegue l’esponente di Traguardi: «Ho deciso di astenermi anche perché ritengo che siano molte le questioni irrisolte di cui il Consiglio comunale non si è mai occupato, essendo state convocate pochissime commissioni a tema Fiera. Una di queste è l’apertura a nuove collaborazioni. In un mercato che cambia, chiudersi su se stessi e rimanere nel meccanismo della “veronesità a tutti i costi” rischia di precludere delle partnership importanti che, da un lato, ci permetterebbero di mettere in sicurezza gli eventi strategici e, dall’altro, ci metterebbero al riparo dall’eventualità di perdere tutto fra qualche anno» conclude Ferrari.

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Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi
Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi

Critico anche Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune: «Dopo che il Sindaco ha passato settimane a parlarci dell’importanza strategica della Fiera, “grande moltiplicatore di risorse” stupisce la pochezza del dibattito svolto ieri in consiglio comunale durante la seduta che ha stanziato quasi 12 milioni di euro di soldi dei cittadini veronese proprio per salvare l’ex ente fieristico. Sindaco non pervenuto. Assessore evanescente: un minuto e mezzo la durata del suo intervento. Nessun intervento dalle fila della maggioranza».

«Date queste premesse è improbabile che il Comune, socio di maggioranza relativa, sia in grado di dare un qualche indirizzo al rilancio della Fiera. La maggioranza ha sborsato i soldi senza neanche preoccuparsi di come verranno impiegati. Sappiamo che non andranno a coprire le perdite. Bene. Ma sappiamo anche che al momento non c’è accordo con Cariverona e gli altri soci finanziari sulla direzione da dare alla ripresa. Che ne pensano Sboarina e la sua maggioranza sulle modifiche statutarie proposte da Cariverona? Che posizione prenderanno in assemblea? Hanno una loro idea, o si limiteranno a seguire la corrente? Buio pesto» aggiunge Bertucco sull’aumento di capitale di Veronafiere.

Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona
Michele Bertucco

Gli altri voti di ieri sera

Approvato, con 24 voti favorevoli e 5 astenuti, il rendiconto di gestione del Comune per l’anno 2020. Il documento è stato illustrato all’aula dall’assessora al Bilancio Francesca Toffali.

«Il 2020 ha rappresentato una situazione straordinaria rispetto a tutti gli esercizi finanziari precedenti, a causa dell’impatto dell’emergenza Covid sull’economia generale ma anche su quella degli enti locali – spiega l’assessore –. Ricordo che il forte condizionamento registrato sulle entrate del Comune ha determinato la necessità di adottare a luglio 2020 un provvedimento di salvaguardia degli equilibri, con una manovra di tagli sulle entrate correnti per 57,5 milioni di euro, tagli sulla spesa corrente per 14,8 milioni e la destinazione dell’avanzo disponibile per circa 33 milioni di euro».

Rendiconto 2020. Le entrate correnti alla chiusura dell’esercizio 2020 risultano pari a euro 348.393.528. Rispetto al 2019, le entrate che hanno registrato le maggiori perdite sono state quelle legate alle attività culturali e turistiche, in particolare l’imposta di soggiorno che da 5,6 è passata ad 1,1 milioni di euro; gli incassi relativi ai musei e alla veronacard, che sono passati da 8,7 a 2,4 milioni di euro. In calo anche i proventi da parcheggi e autobus turistici, che sono passati da 6,2 a 2,5 milioni di euro.

Una contrazione delle risorse si registra anche nell’ambito dei servizi scolastici, come ad esempio le entrate relative alla refezione, che sono diminuite di circa 2,8 milioni di euro, e delle rette dei nidi, diminuite di circa un milione di euro.

Per quanto riguarda le entrate tributarie si registra un accertamento netto per l’Imu pari 85.225.068 euro; Tari di 46.593.865 di euro; Irpef di 30.100.170 euro a fronte di una applicazione di un’aliquota pari allo 0.80%.

Le spese correnti alla chiusura dell’esercizio risultano di euro 286.316.953.

Nonostante la crisi e le minori entrate registrate, il Comune ha pagato i propri fornitori mediamente in 12 giorni. Nel complesso le fatture commerciali pagate nel 2020 ammontano ad 147.189.989 euro. Il debito residuo al 31 dicembre 2020 di fatture non pagate entro la scadenza ammonta ad appena 6.007 euro.

«Il miglioramento costante dell’efficienza della complessa macchina comunale è uno degli obiettivi che questa Amministrazione si è sempre posta – sottolinea l’assessore Toffali –. Questi dati sono lusinghieri e confermano che il Comune nonostante l’emergenza Covid ha saputo garantire anche nell’esercizio 2020 un aspetto assolutamente strategico al fine di garantire la liquidità ai propri fornitori».

La gestione 2020 si è conclusa con un risultato di avanzo di amministrazione pari a 167.752.415 euro, di cui 29.400.000 euro di parte libera.

L'assessore al Bilancio Francesca Toffali comune di verona
L’assessore al Bilancio Francesca Toffali.

Approvate, con 24 voti favorevoli e 4 astenuti, variazioni e assestamento al bilancio di previsione 2021.

Un’operazione che conta, nell’ambito delle variazioni, un investimento di oltre 21 milioni 220 mila 500 euro degli oltre 29 milioni dell’avanzo disponibile 2020, ripartiti per le seguenti finalità: 11 milioni 900 mila euro per aumento capitale Veronafiere e 1 milione 700 mila per Aeroporto; 2 milioni 500 mila euro per agevolazioni Tari a favore delle attività economiche; 2 milioni di euro in favore di contributi e servizi alle famiglie veronesi più deboli; oltre 1 milione di euro in favore di maggiori spese per l’accoglienza di minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia.

E, ancora, per i rilancio del tessuto economico e culturale: 500 mila euro per azioni a sostegno delle attività economiche tramite confidi; 500 mila per il progetto di trasformazione e innovazione digitale dell’archivio pratiche edilizie del Comune; 394.418 euro per il progetto delle ciclovie, collegati al finanziamento ricevuto dallo Stato nel corso del 2020; 317 mila euro per il finanziamento del programma eventi e manifestazioni in occasione delle celebrazioni nazionali per i 700 anni dalla morte di Dante; 191.323 euro per la realizzazione dell’Estate Teatrale Veronese 2021; 50 mila euro per la rivitalizzazione delle attività economiche e commerciali attraverso eventi culturali e spettacoli dal vivo.

L’obiettivo, come evidenziato dall’assessore al Bilancio Toffali, è di mettere in campo aiuti concreti a supporto di chi a Verona è stato più duramente colpito dalla pandemia. Azioni concrete rese possibili dall’utilizzo di un avanzo di amministrazione che, grazie a scelte oculate, ammonta nella parte disponibile 2020 ad oltre 29 milioni. Risorse che consentono di rispondere alle necessità di cittadini, famiglie e imprenditori in difficolta. Tutti accolti dall’assessore i cinque emendamenti collegati.

Con 25 voti favorevoli e 4 astenuti, è stata inoltre approvata, per l’esercizio finanziario 20221, la salvaguardia degli equilibri generali di bilancio, con la destinazione di 6.932.147 euro di avanzo di amministrazione.

«Il permanere della grave situazione che si è creata in seguito all’emergenza epidemiologica – precisa l’assessore al Bilancio Toffali –, sta determinando anche per il 2021 delle ricadute economiche sul bilancio del Comune. Dai dati registrati in entrata si stanno già profilando perdite su alcune tipologie di servizi. Pertanto, allo scopo di contenere effetti finanziari negativi, è assolutamente necessario individuare tutti i correttivi necessari per mantenere gli equilibri di bilancio».

Approvato, con 25 voti favorevoli e 4 astenuti, il debito fuori bilancio, pari a 537.695 euro, derivante dall’esecutività della sentenza della Corte d’Appello di Venezia relativa al riconoscimento dell’indebito arricchimento per le prestazioni erogate, nel 2002, dall’Azienda Provinciale dei Trasporti di Verona, ora Azienda Provinciale Trasporti Verona – APTV in liquidazione, in favore del Comune di Verona.

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