Madiha Rahmad aveva 29 anni, ieri sera a Porta Vescovo la commemorazione
Un abbraccio. Una stretta di mano. Un mazzo di fiori. Un lumino. C’è chi si ferma per un pensiero, una preghiera. Ieri sera, in quell’angolo di via Bassetti a Verona, a due passi da Porta Vescovo, si sono trovati una cinquantina di amici e conoscenti di Madiha Rahmad, la 29enne investita e uccisa domenica mattina mentre camminava sul marciapiede con un amico.
Un momento di commemorazione per tenere vivo il ricordo di una ventinovenne che aveva affrontato anni difficili. Il viaggio dal Marocco all’Italia, un matrimonio infelice, e ora, mentre tentava di costruirsi un futuro qui a Verona, l’epilogo assurdo.
«Voleva trovare la sua felicità, poter continuare a lavorare e magari un giorno proseguire l’università. Prendere la patente. Una vita normale» aveva raccontato a Verona Network l’ex compagno Michele Lonardi.

Il 26enne alla guida dell’auto che ha investito Madiha Rahmad è risultato positivo all’alcoltest. Durante gli interrogatori degli scorsi giorni ha dichiarato di non aver tentato la fuga, ma di non essersi reso conto subito di aver colpito una persona.
Lunedì 30 maggio si terrà un altro momento di commemorazione alla pizzeria Al Porto, a Porto San Pancrazio, dove la giovane lavorava.
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