Dopo diversi studi condotti dal professor Zeno Bisoffi, pare che il vaccino, nel caso il paziente fosse già stato a contatto col virus, risulti efficace anche solo dopo una singola dose. A suggerire questa nuova teoria sono i risultati delle ricerche dell’IRCCS di Negrar, condotto su circa 2000 operatori sanitari dell’ospedale sottoposti a Pfizer-BioNTech. La risposta anticorpale al vaccino in chi era stato precedentemente contagiato non solo è maggiore quanto più è il tempo trascorso dall’infezione, ma risulta anche superiore rispetto a quella degli operatori che non sono mai stati contagiati, ma che hanno ricevuto entrambe le dosi. In questo caso si parla soprattutto di giovani, di donne e di chi in passato ha presentato sintomi.
«Una singola dose pare sufficiente a chi ha contratto il virus, indipendentemente da quanto tempo sia passato dall’infezione. Il limite di sei mesi oltre il quale è raccomandato il richiamo andrebbe riconsiderato, per non sprecare dosi preziose», commenta il coordinatore dell’indagine, il professore Zeno Bisoffi.
Lo studio è stato condotto fra gennaio e marzo 2021, quando circa 2000 operatori sanitari dell’ospedale veronese sono stati sottoposti alla vaccinazione anti-Covid con Pfizer-BioNTech; agli aderenti sono stati dosati gli anticorpi contro SARS-CoV-2 al momento della prima e della seconda dose, per poi una terza volta dopo 2/3 settimane dall’ultima inoculazione. «Abbiamo dosato varie classi di anticorpi e in special modo gli anticorpi IgG quantitativi, che comprendono quelli neutralizzanti, ovvero gli anticorpi che con una certa approssimazione misurano la risposta al vaccino.» spiega Bisoffi, che è anche professore associato all’Università di Verona.
«Dei 1935 partecipanti, 232 avevano una storia di infezione documentata: proprio in questi ultimi il titolo anticorpale medio dopo una sola somministrazione di vaccino era significativamente più alto rispetto a quello rilevato in chi non aveva mai contratto il virus e aveva ricevuto due dosi di vaccino. Questo conferma le osservazioni di altri ricercatori, sebbene su numeri inferiori, e corrobora la decisione di procedere con un’unica somministrazione in chi ha già avuto il Covid-19». A oggi però questa scelta è stata limitata ai 6 mesi dopo l’infezione: nei casi in cui sia trascorso più tempo viene prevista una seconda dose di vaccino, come accade per chi non ha mai contratto il virus.
«Considerando che non possiamo permetterci di sprecare preziose dosi di vaccino – conclude l’infettivologo – il criterio della vaccinazione monodose soltanto entro i 6 mesi dal contagio potrebbe essere rivisto per far sì che chi ha avuto il Covid-19 riceva un’unica dose, sempre. L’obiettivo adesso è verificare questi dati in una popolazione che sia stata vaccinata dopo tempi ancora più lunghi dall’infezione, per corroborare ulteriormente l’indicazione».

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