«Si dice che l’uomo è ciò che mangia. Ecco, vorrei che si cominciasse a pensare, in prospettiva diversa, che l’uomo è anche ‘come’ mangia: in un’epoca in cui siamo sempre più consapevoli che le risorse del pianeta sono limitate e si stanno esaurendo, lo spreco è inammissibile e eticamente riprovevole. Le implicazioni economiche, sociali ed ambientali dello spreco di cibo sono di tale portata da non poterci più permettere di continuare a temporeggiare, mantenendo inalterate le nostre abitudini di consumo: dietro ad ogni prodotto c’è una catena agroalimentare che coinvolge l’ambiente e il lavoro di molte persone. Ecco perché sprecare risorse è innanzitutto una mancanza di rispetto verso la collettività, oltre che un danno». Lo afferma il Presidente del Veneto Luca Zaia alla vigilia della data del 5 febbraio, in cui si celebra la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.
«Il Veneto investe da anni nel circuito virtuoso della ‘seconda vita’ del cibo: prima ancora della “legge antispreco” (L.166/2016) varata a livello nazionale, la nostra Regione si è dotata di una legge, la n.11/2011 volta a mettere in campo interventi per combattere la povertà ed il disagio sociale attraverso il recupero delle eccedenze alimentari e la loro redistribuzione – spiega il Presidente. – Pochi mesi fa, inoltre, è stato siglato un protocollo d’intesa tra il Mite e la Regione per favorire la sostenibilità dell’azione amministrativa, partendo proprio dalle azioni per ridurre lo spreco alimentare. L’accordo si inserisce nell’ambito del progetto “Mettiamoci in RIGA”, ed è funzionale all’adattamento sul territorio delle buone pratiche che caratterizzano i progetti LIFE Green Fest e LIFE Food.Waste.StandUp».
«Nel dettaglio, mentre il LIFE Green Fest è un progetto che guarda alla sostenibilità di eventi e manifestazioni pubbliche, attraverso procedure di affidamento e gestione caratterizzati da una consistente riduzione degli sprechi, più mirato al tema alimentare è Food.Waste.Stand.Up, con il quale sono previste una serie di iniziative di sensibilizzazione e comunicazione a vari livelli, affinché possa svilupparsi in modo trasversale – tra gli adulti come tra i più piccoli – una conoscenza approfondita del problema dello spreco di cibo, con l’adozione di comportamenti virtuosi orientati al contenimento e al riutilizzo delle eccedenze. La valorizzazione di un sistema alimentare sostenibile è un’azione in linea con il Goal 12 e il Goal 2 dell’Agenda 2030: una conferma, se ce fosse ancora bisogno, che le buone pratiche individuali sono dei veri e propri mattoni in grado di costruire una collettività migliore», conclude il Presidente.
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