Erano fissate per oggi le elezioni del Presidente della Provincia di Verona, a Palazzo Capuleti. A votare sono Sindaci e Consiglieri con il sistema “ponderato”: la preferenza espressa da ogni avente diritto ha un peso differente in relazione al numero di abitanti del Comune in cui si amministra.
L’unico candidato è Flavio Massimo Pasini, sindaco di Nogara. Il quorum non è necessario, per cui è già evidente, prima dello spoglio, che sarà lui il prossimo presidente della Provincia di Verona, che sostituirà il sindaco di Cologna Veneta Manuel Scalzotto.
Una candidatura condivisa da centrodestra e centrosinistra (con la polemica degli esponenti della Sinistra, esclusi dall’accordo). Una candidatura che ha messo d’accordo il centrodestra veronese e che è stata appoggiata anche dal sindaco scaligero, Damiano Tommasi. Fondamentale infatti l’apporto di voti della città, considerando il voto ponderato.
Ora la sfida per Pasini, della Lega, sarà riuscire a fare sintesi nel quotidiano fra le forze in campo, per il meglio del territorio.
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Sinistra Italiana Verona: «Candidatura non condivisa»
Il gruppo “In Comune per Verona” esprime nel consiglio comunale della città la consigliera Jessica Cugini e l’assessore al Bilancio Michele Bertucco. Quest’ultimo non ha diritto di voto per le elezioni provinciali, ma il suo gruppo, insieme a Sinistra Italiana, ha deciso di non recarsi alle urne.
Lo hanno specificato, insieme a Cugini, anche Vittoria Di Biase, consigliera comunale di Il coraggio di cambiare Nogara, Antonio Composta, consigliere comunale di Zevio Bene Comune, Giorgia Vesentini, consigliera comunale di Zevio Bene Comune, Daniela Zamboni, consigliera comunale di Erbezzo.
Il loro comunicato: «Non c’era la nostra firma tra le 366 che hanno sottoscritto la candidatura unica alla Provincia del sindaco leghista di Nogara, Flavio Pasini (espressione, nel proprio Comune, di un’alleanza che mette insieme Fratelli d’Italia e Forza Italia). Non c’è stato il nostro voto oggi per l’unico nome in corsa a queste elezioni. Non abbiamo firmato e non votiamo. Le ragioni di questa decisione politica sono diverse».
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Di “decisione non condivisa” ha parlato nelle scorse settimane Luca Perini, di Sinistra Italiana Verona: «Con stupore apprendiamo dai giornali della decisione del Sindaco di Verona di appoggiare una candidatura unitaria in vista dell’elezione del Presidente della Provincia di Verona. Come Sinistra Italiana Verona precisiamo che non siamo stati coinvolti nel processo che ha portato a questo approdo: si tratta, pertanto, dell’espressione di una volontà da noi non condivisa. – si legge nel comunicato – Rileviamo, inoltre, che tale indirizzo risulta, nel merito e nel metodo, distante dallo spirito con cui è stata condotta la campagna elettorale che ha consegnato a “Rete!” la maggioranza in città. Condivideremo questa nostra posizione negli organismi della lista “In comune per Verona-Sinistra Civica Ecologista”, di cui siamo parte e all’interno della quale sosteniamo l’attuale maggioranza».
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