Disagio giovanile e bullismo 350 i casi nelle scuole veronesi

VERONA – Quelli del disagio e del bullismo sono problemi che riguardano oggi molte realtà scolastiche anche del veronese. Dipinto spesso come una delle piaghe della società odierna, il fenomeno dei “bulli” può trovare però delle valide soluzioni prima che la soluzione arrivi a degenerare. A dimostrarlo sono i dati relativi all’attività dell’anno scolastico 2011/2012 del Punto provinciale d’ascolto, presentati ieri dall’assessore all’Istruzione Marco Luciani.

Nato tre anni fa, il Punto provinciale d’ascolto è un servizio rivolto a famiglie, presidi e docenti per segnalare e combattere le cause di disagio scolastico, fra cui bullismo, cyberbullismo e dipendenze. I casi segnalati in questo anno scolastico sono stati 350, di cui 275 sono stati trattati dallo sportello. I restanti episodi riguardavano casi di bullismo correlati a reati, che sono stati trasmessi alle Forze dell’Ordine. Gli episodi di bullismo rilevati dalle segnalazioni riguardano per il 17% il rischio di limitazione libertà personale dei ragazzi presi di mira e per il 14% gli episodi di bullismi correlati a reati. A preoccupare è poi la percentuale relativa agli episodi di “cyberbullismo”, che raggiungono il 44%, mentre i casi vissuti come violenti o come abusi costituiscono il 15%. Infine, nel ben l’11% dei casi è stata coinvolta l’intera classe nelle situazioni di violenza rivolte ad un unico soggetto.

«I numeri significativi delle segnalazioni arrivate anche al Punto provinciale» commenta Luciani «dimostrano che è un problema molto sentito, ma al quale le istituzioni stanno dando una risposta».

Lo sportello opera infatti in sinergia con le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, e con gli altri Centri d’ascolto presenti nel territorio. Prevede, inoltre, il coinvolgimento delle famiglie, degli operatori sociali e delle scuole. «Le segnalazioni arrivano dai genitori preoccupati da alcuni comportamenti che in ambito scolastico i propri figli sono costretti a subire. Tramite noi, trovano invece un punto di riferimento con cui confrontarsi» spiega Giovanni Pontara, dirigente agli interventi educativi dell’Ufficio scolastico di Verona.

InseritO nelle azioni previste dalla Direttiva Ministeriale del 5 febbraio 2007 con il patrocinio dell’Osservatorio Regionale Permanente sul Bullismo, il Punto provinciale d’ascolto ha svolto un vero lavoro di consulenza coordinando svolti incontri per genitori e insegnanti nelle scuole, dalla materna alla secondaria di secondo grado, per prevenire e definire il fenomeno del bullismo. Sono stati organizzati per i giovani, inoltre, convegni ed eventi presso Istituti scolastici, Enti, Università e Musei Civici per il contrasto del disagio sociale e delle devianze. È stata attivata anche una “scuola per genitori” per favorire una comunicazione efficace tra genitori e figli e riconoscere il valore e la dignità dei legami parentali.

La redazione