Dall’hub di Verona partono i prodotti in aiuto all’Ucraina
Superata quota 50. Questa mattina è stato caricato un altro tir partito dal Quadrante Europa direttamente per l’Ucraina. Nell’arco di una settimana Verona ha fatto arrivare nelle città di Leopoli, Solomonovo e nel campo sfollati al confine con la Romania 51 tonnellate di beni di prima necessità. Oltre 50mila chili di prodotti.
Un lavoro incessante quello della Protezione civile del Comune, soprattutto da quando il punto di raccolta scaligero è diventato uno dei tre hub nazionali per l’emergenza. Stamattina il senatore Adolfo Urso, presidente del Copasir, Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, ha voluto assistere alla partenza del camion.
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Ad accompagnare il senatore, il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Protezione civile Marco Padovani e il presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato. Insieme al comandante della Polizia locale Luigi Altamura, con il responsabile Davide Perazzoli. Presenti anche il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti, il consigliere regionale Daniele Polato e il consigliere comunale e onorevole Ciro Maschio.

Hub nazionale
Verona, ad inizio marzo, aveva immediatamente risposto all’emergenza ucraina riattivando l’Unità di Crisi allestita ad inizio pandemia. E aprendo il punto di raccolta di prodotti per la colletta di città e provincia. Il 10 marzo il centro è divento hub nazionale per il nord Italia di raccolta e stoccaggio dei beni di prima necessità su richiesta dell’Ambasciata ucraina, che ha contattato il sindaco per il tramite del senatore Urso, e il Ministero degli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale. Il 16 marzo è partito il primo tir.
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Prodotti inviati
In 7 giorni sono già arrivati a destinazione: 16 tonnellate di acqua (circa 30 mila bottiglie da mezzo litro), 20 tonnellate di prodotti alimentari, 5,5 tonnellate di prodotti per l’igiene, 2,5 tonnellate di medicinali, 2 tonnellate di alimenti per bambini, 3,5 tonnellate di generi di prima necessità, 1 tonnellata di sale, mezza tonnellata di acqua ossigenata.
Lettere di solidarietà
Un sostegno concreto, accompagnato da uno morale. Nei pacchi che partono dal Quadrante Europa vengono inserite delle lettere realizzate dal gruppo di volontarie che gestiscono la pagina Facebook ‘Spighe di parole’. Nelle buste un messaggio di solidarietà scritto in ucraino, un ponte tra comunità per far sentire la vicinanza della cittadinanza veronese.
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Volontari
Al Quadrante Europa sono al lavoro, ogni giorno, una media di 30 persone tra volontari e dipendenti della Protezione Civile del Comune di Verona. Divisi in due turni fanno sì che l’operazione proceda senza sosta.
Il sopralluogo
«Siamo costantemente in contatto con l’Ambasciata e il Consolato ucraino, di ora in ora veniamo aggiornati sulle emergenze e priorità» ha detto il sindaco Sboarina. «Prima è scattata la necessità di acqua, poi quella dei medicinali che le oltre 200 farmacie del territorio scaligero stanno raccogliendo. Qui il lavoro non conosce sosta e la generosità dei veronesi si può toccare con mano».
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«Siamo orgogliosi di vedere così tanta solidarietà e impegno da parte dei volontari, nonostante il periodo sia difficile anche per le nostre famiglie. Se il Governo e la Protezione civile nazionale stanno investendo in questo nostro centro logistico è perché dietro c’è una grande efficienza, una macchina operativa praticamente perfetta» ha detto il sindaco.
«È una struttura attrezzata ed estremamente efficiente – ha aggiunto il senatore Urso –, una realtà fatta di tanti volontari che sono l’esempio del grande animo della gente veneta. Lo Stato ha attivato tutti i canali possibili per rispondere alla richiesta di aiuto lanciata dall’Ucraina. La mobilitazione delle Istituzioni e dei cittadini dimostra quanto sia sentito questo tema umanitario. Siamo impegnati su più fronti per arrivare ad un unico obiettivo: l’indipendenza e la libertà di un popolo e di un territorio oggi invaso».
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