Il fatto risale a fine maggio del 2018. In carcere è finito un altro imprenditore che da tempo, con minacce e intimidazioni, voleva spingere il concorrente a rinunciare ad alcuni appalti privati. Ai domiciliari i quattro esecutori materiali del rogo dell’auto.
I tasselli dell’incendio doloso del maggio scorso, in una via di Vigasio, (frazione di Isolalta) hanno trovato finalmente il loro posto. Il quadro, ora completo, restituisce i contorni di una vicenda di intimidazioni e minacce legata ad antagonismi professionali (vittima e indagato lavorano entrambi nel settore edile) che ha trovato il suo culmine nel rogo dell’auto aziendale di un imprenditore quarantenne, a pochi passi dalla sua casa. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, nella notte tra il 28 e il 29 maggio del 2018, i quattro “gregari” si sono diretti nella via dove era parcheggiata l’Audi A6 e hanno rotto il finestrino per buttare all’interno una bottiglia di liquido infiammabile.
Casualmente, poco prima dell’incendio, previa segnalazione di un residente che si era insospettito per la presenza notturna di un’auto con due sconosciuti, i carabinieri avevano controllato di routine la macchina non sapendo, però, che i due uomini all’interno fossero lì in veste di “autisti” e che gli altri due complici, nel frattempo, lasciati sul posto, erano pronti a dare corso all’incendio.
Questa coincidenza è stata utile, insieme alla piena collaborazione della vittima, per ricostruire la dinamica criminale e ha permesso dopo mesi di indagine di risalire alla squadra completa, mandante compreso. I cinque, tutti italiani e residenti nelle province di Verona e Vicenza, hanno provenienze diverse. Il mandante è originario della provincia di Foggia mentre gli esecutori, nel cerchio di amicizie di quest’ultimo, (non erano dipendenti dell’uomo che ha commissionato l’incendio e non conoscevano neanche la vittima alla quale hanno bruciato l’auto) sono di Cosenza, Lecce e Milano. Alcuni di loro, come il mandante, hanno precedenti sempre nell’ambito di reati contro la persona.
I reati contestati a tutti sono tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio in concorso.