Il caso della bimba di Minerbe, Pd: «Discriminata e umiliata»

Tonno e crackers: questo il magro pasto servito ad una bimba della scuola elementare di Minerbe. I genitori non erano in regola con i pagamenti del servizio mensa e quindi la figlia non ha ricevuto la razione degli altri bimbi.

Al centro della vicenda la figlia di una coppia di stranieri. Non si è fatto attendere il polverone politico, la segreteria provinciale del Pd e il circolo locale non lesinano critiche all’amministrazione a trazione leghista del sindaco Andrea Girardi: «Se il Comune intende colpire eventuali furbetti metta in atto le procedure per rivalersi eventualmente sui genitori e non sui bimbi. naccettabile la motivazione di “essere corretti anche nei confronti di tutte le famiglie che pagano la mensa”. Umiliare una bambina o un bambino per far prevalere i propri principi di discriminazione allontana quel senso di umanità già così precario in una certa politica di oggi. Il modus operandi della Lega rimane identico: forti con i deboli, deboli con i forti».

«E’ intollerabile far ricadere sui bambini le colpe dei genitori, anche se insolventi. Quanto accaduto nella scuola elementare di Minerbe, in provincia di Verona, ha dell’incredibile, e purtroppo è solo l’ultimo di una lunga serie di casi a cui ci ha abituato la cronaca. Comprendo le difficoltà dei Comuni nel far quadrare i conti, ma mai in nessuna circoastanza vanno puniti gli alunni, nemmeno allo scopo di “mandare un messaggio ai genitori”. Spetta agli adulti trovare soluzioni, mettendo sempre il minore al centro di ogni tutela». Questo il commento della Presidente M5S della Commissione Giustizia della Camera Francesca Businarolo.