Ikea, Gasparato: «Operazione fondamentale»

Dopo la bocciatura dell’amministrazione comunale del progetto iniziale, si torna a parlare dell’opportunità dell’insediamento di Ikea alla Marangona.

Il Quadrante Europa al centro dei crocevia europei. La serata organizzata dal Pd del secondo circolo alla festa di Quinzano non poteva che trasformarsi in un dibattito sull’opportunità o meno di insediare Ikea nella zona della Marangona. Il presidente del Consorzio Zai, Matteo Gasparato, è stato chiaro: «Riteniamo l’operazione fondamentale». Come ha ricordato, i primi incontri sono iniziati nel novembre del 2013 (per un totale di 66) e hanno portato alla firma dell’accordo preliminare in un’area che verrebbe occupata solo per un quinto dal colosso svedese. Inutile poi pensare di destinarlo completamente a parco perché è un’area di sviluppo deputata a servizi, logistica e infrastrutture.

In base a delle stime economiche, l’insediamento alla Marangona è stato valutato con un incasso pari a circa 30milioni di euro che si possono investire in opere pubbliche e acquisto di terreni. Tutto questo nell’ottica di uno sviluppo del Quadrante Europa, ad oggi punto strategico nelle rotte commerciali europee e destinato a diventare ancora più importante con una crescita ulteriore. «Il nostro obiettivo – ha precisato Gasparato – è ampliare i terminali e portare un nuovo fascio di binari di 750 metri con la possibilità di arrivare a 1000 in previsione dell’apertura del traforo del Brennero fissata per il 2026 quando arriveranno altri treni». Insomma, «il Quadrante deve diventare lo snodo fondamentale del traffico merci italiano». Per questo motivo Ikea è divenuto cruciale, anche perché «prima non c’era nessuna proposta. Ora ne abbiamo almeno tre». Sulla questione delle dimensioni del centro commerciale, Gasparato ha ammesso che «a noi interessa che l’operazione venga fatta, ma riteniamo che la volontà politica sia il primo grande scalino».

Da sinistra: Matteo Gasparato, Ilaria Segala, Lillo Aldegheri, Diego Zardini e Enzo Righetti.

La risposta dell’assessore alla Pianificazione Urbanistica del Comune di Verona, Ilaria Segala, non si è fatta attendere. Dopo aver ripercorso la cronostoria della vicenda, ha chiarito come ci siano dei vincoli che ne impediscano l’insediamento: l’area non ha una destinazione d’uso commerciale ma anche lo fosse bisognerebbe fare una variante per una struttura che ne prevede 80mila. Inoltre, «sopra gli 8mila bisogna coinvolgere anche gli altri Comuni». Riguardo alla nuova proposta dell’azienda svedese, che prevede la costruzione di un palazzetto dello sport da circa 10mila posti, l’assessore non si sbilancia in quanto «stiamo verificando la fattibilità urbanistica» anche se non nasconde la necessità per la città di avere una sorta di «Arena coperta» in cui svolgere concerti. Una soluzione che ha fatto storcere il naso per il problema viabilistico che potrebbe generare. A fare da spalla al presidente Gasparato, l’organizzatore dell’incontro, il deputato Diego Zardini che ha proposto un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti in questa operazione per trovare una soluzione condivisa affinché non accada ciò che Ikea pare sia intenzionata a fare: «Se non sarà alla Marangona, a Verona non la faranno», ha assicurato il presidente del Consorzio Zai.