La vittoria risicata di Manuel Scalzotto, sostenuto da Lega, Battiti, Fratelli d’Italia, Verona Domani e Associazione del Buon Governo, ha provocato reazioni politiche nei partiti di minoranza, in particolare nel PD e nella lista di Michele Bertucco.
“Un primo riflesso politico di queste elezioni provinciali appena concluse con la vittoria di strettissima misura del candidato “ufficiale” del centrodestra Scalzotto, a cui vanno i nostri complimenti, è che la non maggioranza (o accozzaglia, se preferite) del Sindaco Federico Sboarina vacilla ulteriormente. – scrive il segretario cittadino del Partito Democratico Luigi Ugoli a nome di tutto il gruppo consigliare – Cinque dei suoi consiglieri hanno infatti votato contro il candidato sostenuto da Battiti e Lega consentendo così allo sfidante Alberti di guadagnare la maggioranza assoluta dei voti (circostanza che nel sistema elettorale delle Province non assicura però l’elezione)”.
“Come al solito il centrodestra ha anteposto la logica della spartizione delle poltrone ad ogni altro tipo di ragionamento politico. Sboarina e le Lega non hanno voluto ascoltare i Sindaci e nemmeno i loro stessi consiglieri. Questa ulteriore spaccatura non tarderà ad avere conseguenze in consiglio comunale dove, di fatto, i consiglieri che ancora credono nelle promesse elettorali di Sboarina e Fontana, sono appena sufficienti a mantenere il numero legale in aula. Al di là di opportunismi e personalismi, a tutti i consiglieri si impone una riflessione: può un sindaco così debole, così poco indipendente o, come direbbe Celentano, così “lento”, operare per il bene e lo sviluppo della città?” conclude Ugoli.
Alle parole di Ugoli seguono quelle del consigliere Michele Bertucco: “Come previsto il nuovo presidente della Provincia di Verona è Manuel Scalzotto candidato della Lega e del centrodestra ufficiale. Ha vinto di un soffio su Arturo Alberti candidato dei tosiani, del PD (anche se non ufficialmente) e di una parte di Forza Italia. A rendere incerto il voto sono stati i consiglieri comunali di Verona “traditori” del centrodestra (almeno 5) che pur avendo dichiarato ufficialmente il loro sostegno al candidato leghista hanno scelto Alberti. Lo hanno fatto in una logica spartitoria e di “ricatto” politico e probabilmente sono gli stessi che hanno lasciato Tosi qualche giorno prima delle ultime elezioni comunali e che per questioni “caregare” si sono accomodati con Sboarina”.
“Tranquilli, comunque, – conclude Bertucco – in Provincia non cambierà nulla il metodo sarà sempre quello dell’ex Presidente Pastorello tutti insieme appassionatamente in consiglio provinciale senza nessuna distinzione. Noi riteniamo indispensabile, invece, restituire, al più presto, il voto ai cittadini per eleggere i propri amministratori provinciali. Restituiamo alla Provincia la confermata dignità costituzionale e la conseguente rappresentanza democratica espressa dal voto popolare.