“Solo promesse per l’olio italiano nessun interesse”, “Produzione dimezzata, olivicoltura dimenticata”, “Chiudiamo i porti al falso olio italiano”. Sono alcuni degli slogan sui cartelli alzati dalla delegazione di Coldiretti giunta a Roma per denunciare gli errori regionali e l’assenza – nella manovra approvata – delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle pesanti calamità che hanno colpito importanti aree del Paese.
L’appuntamento è in via XX Settembre davanti al Ministero delle Politiche Agricole dove è fissato l’incontro con il ministro alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. “Stiamo lavorando nella lotta all’abusivismo e alla contraffazione nell’agroalimentare”, assicura il titolare di via XX Settembre, che promette anche l’apertura di un tavolo al quale parteciperà il ministero della Giustizia, “perché le pene per chi sbaglia devono essere serie”. “Le etichette – ha aggiunto – devono essere comprensibili e garantire che quel prodotto sia italiano senza schifezze all’interno. Chi sbaglia deve pagare”.
Fra i proclami anche l’appello rivolto al premier Conte a “non dimenticare gli ulivi della tua Puglia”, sua terra d’origine, con l’obiettivo di salvare il prodotto simbolo della dieta mediterranea.
La strage causata dalla Xylella, le contraffazioni, l’invasione di olio straniero a dazio zero al falso Made in Italy, fino ai cambiamenti climatici e gli effetti dei disastrosi eventi estremi: sono alcune delle criticità che nel 2018 hanno causato un calo della produzione pari al 65%, equivalenti ad un milione di giornate lavorative perse. Una crisi che va affrontata per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e l’occupazione che vede impegnate oltre 400 mila aziende agricole.
“Per affrontare l’emergenza – ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – serve la dichiarazione di calamità naturale con lo stanziamento di risorse adeguate per consentire ai produttori duramente colpiti di ripartire. Molti manifestanti tengono in mano un ramoscello d’ulivo, simbolo dei danni subiti li scorso anno dalle colture di ulivi.