Aviaria, a Verona la prima esercitazione congiunta tra Ulss e Forze armate

Influenza aviaria e peste suina africana (psa) sono minacce sempre attuali per la provincia veronese, produttore primario di livello europeo. La soglia di attenzione deve rimanere costante, in modo da circoscrivere i focolai il prima possibile. Presentata lo scorso venerdì, oggi si terrà la prima esercitazione congiunta per il servizio veterinario dell’Ulss 9 e per il Comfoter di stanza a Verona in un allevamento tenuto segreto.

 

Hanno partecipato il direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi, il consulente veterinario del Comfoter colonnello Enrico Mancini, il direttore Servizio Sanità Animale Fabrizio Cestaro, la referente per l’Influenza aviaria Fiorella Olivi, il direttore Servizio Igiene degli Alimenti di origine animale Riccardo Murari, il responsabile Emergenze Animali Paolo Bergamini. 

«Tutti i nostri servizi sono messi alla prova in questa simulazione – ha detto il direttore Cestaro – vista l’esperienza che abbiamo accumulato negli ultimi vent’anni. È fondamentale individuare le patologie per la salute dell’uomo, ma è importante tutelare anche l’aspetto economico.

«La nostra Ulss – gli ha fatto eco il responsabile Emergenze veterinarie Paolo Bergamini – è la più grossa nell’ambito della produzione di alimenti di origine animale. Abbiamo enormi stabilimenti che esportano e che avrebbero un danno economico pazzesco se commettessimo errori. Se ad esempio arrivasse in uno dei nostri macelli,  che macinano 15 mila capi all’ora, una partita contaminata dall’influenza aviaria, significherebbe bloccare lo stabilimento per un giorno intero, buttando tutta la carne e sanificando tutto.».

«Non bisogna sottovalutare nemmeno la Psa, estesa sopratutto nell’Europa dell’est, ma che dallo scorso settembre è presente anche in Belgio. È presente negli animali selvatici, anche da noi sono stati individuati focolai. Se la risposta è rapida, forse riusciremo a contenere la minaccia» ha ribadito il braccio destro del direttore generale.

«Quando abbiamo parlato di questa possibilità, abbiamo parlato di emergenza – ha detto il colonnello Mancini. «Le capacità peculiari delle Forze armate sono a disposizione della cittadinanza.L’idea è di condividerle per un’emergenza non solo sanitaria ma anche economica. Questa esercitazione è un test per mettere alla prova una sinergia di azione, per valutare la compatibilità delle priorità. »

L’esercitazione consisterà in un caso di influenza aviaria da verificare ed eventualmente contenere in un allevamento di galline ovaiole.Veterinari dell’Istituto zooprofilattico e  manutentori – disinfestatori dell’Esercito metteranno in campo le rispettive strategie per disinfestare un allevamento e analizzeranno le procedure per valutare le priorità.