In diretta da Marghera, il Governatore del Veneto Luca Zaia, è intervenuto per alcuni aggiornamenti sulla situazione covid-19. A snocciolare dati importanti riguardo le reazioni avverse causate dal vaccino è stata la dottoressa Francesca Russo, direttore Prevenzione del Veneto.
«Il sistema di farmaco sorveglianza è un sistema europeo con direttive recepite dai vari paesi e hanno come coordinamento AIFA. – ha spiegato la dott.ssa Russo – A livello regionale il nostro centro di farmaco vigilanza è a Verona e segnala le reazioni di eventi avversi a farmaci e vaccini. Noi abbiamo in Veneto un elemento positivo in più: l’istituzione di Canale Verde, istituito in questa regione nel 1993 e affianca la farmaco sorveglianza. Anche questo servizio ha sede a Verona presso l’AOUI».
«I due enti ricevono le segnalazioni correlate temporalmente. Poi le segnalazioni vengono valutate. Sono indicazioni importanti perchè inducono a ritirare un farmaco, modificarne la posologia o escludere alcuni tipi di persone. Un’altra cosa importante è che stiamo facendo una scheda di segnalazione più specifica per coloro che hanno avuto una reazione anche alla prima dose del vaccino» ha continuato Russo.
I dati nazionali
«Quello che abbiamo osservato, con l’ultimo rapporto di AIFA, che c’è stato dall’inizio delle somministrazioni un gran numero di segnalazioni. – ha spiegato Russo – I dati pubblicati dicono che su quasi 66milioni di dosi ci sono state 84322 segnalazioni di reazioni avverse. L’87% delle segnalazioni sono non gravi, mentre il 12% come gravi. Le reazioni avverse più frequenti sono: febbre, stanchezza, mal di testa e dolori muscolari/articolari. Le reazioni gravi comprendono quelle che richiedono accesso ospedaliero, ma alcune di queste segnalazioni si chiudono in fretta».
I dati del Veneto
«In Veneto abbiamo lavorato molto con Canale Verde e abbiamo sviluppato la possibilità di segnalare le reazioni da parte dei cittadini. Su 6 milioni di dosi sono state 15mila le segnalazioni, di cui 1200 classificate come gravi. Se vogliamo considerare le reazioni gravi c’è: febbre alta, perdita di coscienza, dissenteria, trombosi, reazioni di tipo allergico. Sono tutte reazioni correlate temporalmente, non causalmente. Attualmente non abbiamo nessuna relazione causale tra morte e vaccino».
L’intervento del dott. Paolo Sarto
«Se andiamo a considerare il rischio della vaccinazione e lo sviluppo della patologia, sono dati contenuti. – ha spiegato il dott. Sarto, medico dello sport – Il Sars-Cov-2 genera una patologia sistemica e il cuore può essere interessato dal Covid, non solo i polmoni. In base alle casistiche, secondo dati americani, va dall’1% al 3%. Quando il virus colpisce il cuore o il pericardio della persona genera un’infiammazione del muscolo. Può esserci una morte improvvisa, generare un danno nel cuore che può richiedere un trapianto o può generare aritmie. Ci sono tantissimi casi di infezione del cuore che passa inosservato in modo asintomatico».
«Noi a Treviso abbiamo dimostrato con una ricerca scientifica insieme all’Università di Siena, che su 100 ragazzi con il covid, il 3,3% aveva avuto un interessamento miocardico. I dati che sono presenti allo stato attuale ci dice che è la seconda dose a dare complicanze del genere e che nei ragazzi di sesso maschile è maggiormente presente questo rischio. È molto importante correlare l’evento con la diagnosi della patologia ed è quindi importante la segnalazione».
«La vaccinazione può dare degli effetti minimi. La sintomatologia che fa sospettare l’infiammazione miopericardica è: palpitazioni, mancanza di respiro e dolore toracico. Ma allo stato attuale è una complicazione remotissima».

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