Sono sempre di più gli studenti universitari che chiedono la DAD integrata alla didattica in presenza. Anche per questo, durante lo scorso lockdown, a Torino, era nato una movimento all’interno dell’università della città, costituitosi a livello nazionale e inserito nell’albo delle organizzazioni studentesche, formato da studenti e studentesse che chiedono di poter integrare la didattica a distanza alla didattica in presenza.
Il movimento si è costituito di recente anche a Verona grazie all’appoggio dell’associazione Studenti Caregiver e dell’associazione Genitori Tosti. Esiste un manifesto nazionale in cui sono illustrate le istanze che si avanzano, per richiedere anche all’ateneo scaligero di attivare, in maniera permanente, la didattica in modalità a distanza e soprattutto di mettere a disposizione le registrazioni delle lezioni, nonché permettere a tutte quelle categorie svantaggiate di conseguire gli esami da remoto.
Un’iniziativa che non è indirizzata solo a studenti con disabilità, ma da lavoratori, caregiver familiari, mamme e papà single, disoccupati e chiunque per motivi economici sia discriminato dalla didattica in presenza a proseguire e completare il proprio percorso di studi. La sezione di Verona, rappresentata da Michela Staniscia ha attivato una petizione che già nelle prime 24 ore ha raccolto oltre 1300 adesioni, in continuo aumento.
«L’obbiettivo è quello non solo di avere una risposta dal rettore Nocini, al quale già in passato sono giunte lettere da UNIDAD e non solo, sistematicamente ignorate, ma di ottenere appunto l’ammodernamento dell’istituto universitario nel rispetto dei diritti allo studio dei suoi studenti» si legge nella nota inviata alla stampa.
Chiunque può mettersi in contatto con UNIDAD Verona, sostenere la causa e informarsi al riguardo:
Michela Staniscia: michelaunidad@gmail.com
Referente UNIDAD VENETO: Giulia Brazzale 791481@stud.unive.it
Ufficio stampa UNIDAD Verona: genitoritosti@yahoo.it