Oggi, giovedì 2 luglio, il Comitato Istituzionale del Consiglio di Bacino Veronese ha approvato il progetto definitivo “interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui nel bacino del Lago di Garda – sponda veronese”.
Il progetto, del costo di 116 milioni di euro, interesserà i comuni di Malcesine, Brenzone, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda, Peschiera del Garda.
L’iter di approvazione ha richiesto sei mesi, necessari per la raccolta dei pareri e delle prescrizioni vincolanti degli oltre 36 soggetti istituzionali coinvolti e convocati nella conferenza dei servizi. Un percorso che è stato inevitabilmente prolungato a causa della sopraggiunta emergenza sanitaria Covid-19 (il progetto definitivo è stato consegnato il 13 dicembre 2019: l’Ato Veronese ha immediatamente convocato la necessaria Conferenza dei Servizi, alla quale sono stati invitati i soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nella autorizzazione dei lavori).
Il progetto ha come primo obiettivo la tutela delle esigenze ambientali lacustri e la salvaguardia della qualità delle acque del Lago di Garda. Grazie a questo progetto saranno migliorate sensibilmente le attuali condizioni lacustri, assicurando un’efficienza e una sicurezza nel sistema di raccolta dei reflui che oggi non è più garantita, in quanto le tubazioni posate nell’acqua in prossimità della costa a fine anni ‘70, a pochi metri di profondità, presentano da tempo evidenti malfunzionamenti e ammaloramenti.
Il progetto si pone altresì l’obiettivo di razionalizzare, limitandoli, gli scarichi a lago con l’adeguamento delle reti di raccolta e l’adeguamento degli sfioramenti secondo la normativa regionale oggi in vigore. L’importo del progetto è di 116.492.500 euro e i lavori saranno realizzati in otto lotti funzionali, nell’arco di sei anni.
Il primo lotto in programma, che Azienda Gardesana Servizi potrà avviare partendo dalla sua progettazione esecutiva a partire da questo momento, riguarda la manutenzione straordinaria del collettore fognario a gravità nel tratto compreso tra gli impianti di sollevamento di “Villa Bagatta” e “Ronchi” nei Comuni di Lazise e Castelnuovo del Garda, per un importo di 7 milioni di euro.
Durante l’istruttoria è stata effettuata la Valutazione di Incidenza Ambientale e sono state date le indicazioni alla società di gestione Ags circa le precauzioni da adottare durante l’esecuzione dei lavori, che tassativamente non dovranno essere realizzati nel periodo di nidificazione delle specie animali osservate (marzo-aprile).
Il progetto ha ottenuto il parere favorevole di tutti i soggetti invitati alla Conferenza dei Servizi, che hanno espresso molteplici osservazioni e prescrizioni che saranno recepite in sede di progettazione esecutiva. Il verbale della Conferenza dei Servizi è stato sottoscritto il 19 giugno 2020.
Durante l’istruttoria finale sono stati, inoltre, esaminate anche le osservazioni pervenute dai soggetti privati e dalle associazioni ambientaliste che hanno partecipato agli incontri pubblici voluti dal Direttore del Consiglio di Bacino dell’ATO Veronese, l’ingegner Luciano Franchini, nonostante non fosse né previsto né obbligatorio per legge.
Valutazione d’incidenza ambientale
Il progetto definitivo è stato sottoposto alla valutazione di incidenza ambientale in quanto, in alcuni tratti, l’intervento ricade all’interno di alcuni siti di particolare pregio ambientale inseriti nella Rete Natura 2000.
La procedura ha avuto lo scopo di valutare l’eventuale insorgere d’interferenze significative dovute alla realizzazione dell’intervento in questione sugli habitat e sulle specie presenti nei siti di Importanza Comunitaria istituiti sulla base della Direttiva Habitat, o nelle Zone di Protezione Speciale, istituite in esecuzione della Direttiva Uccelli.
Il progetto definitivo non è stato sottoposto a verifica di assoggettabilità di V.I.A. in quanto i lavori previsti non ricadono in alcuna fattispecie dei casi per i quali il Codice dell’Ambiente prevede la procedura di V.I.A. Tale assunto è stato a più riprese valutato e condiviso con gli Uffici della Regione Veneto.
Per quanto riguarda le scogliere e le spiagge sono considerate le prescrizioni inerenti impartite dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. Si sottolinea che le soluzioni di progetto adottate andranno a ripristinare pressoché in ogni tratto le condizioni esistenti e non si interviene sulle scogliere né sulle spiagge nella maggior parte della costa, e le spiagge saranno comunque mantenute nelle attuali condizioni. Si ricorda inoltre che il presente progetto definitivo non riguarda interventi al depuratore centralizzato di Peschiera del Garda, i quali saranno oggetto di un successivo intervento.

Bruno Fanton, presidente dell’Ato Veronese: «Durante gli scorsi mesi l’intento del Consiglio di Bacino dell’ATO Veronese è stato quello di favorire il più possibile la circolazione della corretta informazione, così da ridurre la possibilità di errate interpretazioni circa i contenuti tecnici di questo progetto, che mi rendo conto essere molto esteso e difficilmente sintetizzabile in poche parole. L’approvazione ora consente il passaggio alla fase successiva, ovvero la programmazione delle opere».
Luca Sebastiano, membro del Comitato Istituzionale dell’Ato e Sindaco di Lazise: “Un’opera, questa, che il Comuni del Lago di Garda attendono con ansia: sappiamo tutti benissimo che ci giochiamo la salute del lago. Anche se la realizzazione dell’opera richiede molto tempo sono onorato che inizi proprio da Lazise il primo lotto, ma lo sarei, senza campanilismi, anche se iniziasse in qualsiasi altro Comune del Garda: è un’opera di cui beneficeremo tutti e tutti hanno una totale condivisione sull’importanza e soprattutto sull’urgenza di quest’opera. Chi non l’ha ancora capito semplicemente non ha letto il progetto, oppure non ha a cuore la questione ambientale del nostro lago. Se così fosse, in realtà, sarebbe questa forse la cosa più triste.”