Coati, l’incontro tra i Comuni e il comitato “Salviamo Parona e Arbizzano”

I Comuni di Negrar di Valpolicella, San Pietro in Cariano e Verona hanno incontrato la delegazione del comitato “Salviamo Parona e Arbizzano” per un dialogo in merito all'incendio del salumificio Coati dello scorso 9 febbraio.

Incendio Coati Arbizzano
Al centro i sindaci Damiano Tommasi e Roberto Grison, a sinistra il sindaco Gerardo Zantedeschi e a destra la presidente Elisa Dalle Pezze.

A seguito della costituzione del comitato “Salviamo Parona e Arbizzano” all’indomani dell’incendio allo stabilimento della ditta Coati nella zona artigianale di Arbizzano, si è tenuto un incontro tra una delegazione del comitato stesso e gli amministratori dei comuni di Negrar di Valpolicella (sindaco Roberto Grison), San Pietro in Cariano (sindaco Gerardo Zantedeschi) e Verona (sindaco Damiano Tommasi e presidente della 2^ Circoscrizione Elisa Dalle Pezze).

La delegazione ha presentato in quella sede un documento, frutto della sintesi dei temi emersi all’assemblea tenutasi nelle scorse settimane a Parona, sul quale è stata chiesto il confronto con gli amministratori: molti gli argomenti emersi e sottoposti ai tre enti locali, sui quali si è aperta la discussione.

Le operazioni di bonifica

Incendio Arbizzano Coati

In riferimento, anzitutto, alle preoccupazioni legate alle operazioni di bonifica, e ai paventati rischi ambientali collegati, secondo il Comitato, «al fall-out di polveri derivanti dalla rimozione dei vari materiali e dal traffico necessario per il loro trasporto e smaltimento», il sindaco Roberto Grison ha comunicato che in settimana «arriveranno gli esiti dei campionamenti che consentiranno alla ditta Coati di comunicare ai Comuni i tempi e modi della bonifica, il tutto con la supervisione di Arpav». Per quanto riguarda eventuali problematiche dovute a transito di mezzi impiegati per la bonifica, i sindaci si impegnano a verificare la possibilità di dirottarli sullo stradello che già oggi collega l’area artigianale/industriale di Arbizzano con il Nassar e quindi con la SP1-exSS12 del Brennero.

La questione della viabilità

I problemi di viabilità della zona, secondo il Comitato, esistono da tempo, nonostante i divieti di transito per mezzi pesanti già da molti mesi in vigore sul tratto di pertinenza del comune di Verona di via Valpolicella, che collega Parona con Pedemonte. A questo proposito il sindaco di San Pietro in Cariano, Gerardo Zantedeschi, ha informato i presenti che il Consiglio comunale ha approvato una delibera «per la realizzazione, con fondi Pnrr, della strada del Terminon: nei prossimi mesi saranno appaltati i lavori per la realizzazione di una rotonda che, grazie ad un coordinamento con Negrar e la Provincia, dovrebbero risolvere la problematica dei tir che attraversano Parona, Pedemonte e Corrubio». 

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Il nodo del sistema fognario

Sotto la lente del comitato anche il funzionamento e l’adeguatezza del sistema fognario della zona: i tre Comuni hanno confermato l’avvio di uno studio, anche su sollecitazione della 2^ Circoscrizione di Verona, per valutare possibili progettualità che risolvano un problema che riguarda la zona sud di Arbizzano e Parona, che ad oggi vede tutto il proprio sistema di fognature, e quello della parte nord della città di Verona, scaricare nel solo depuratore di Basso Acquar. Con riferimento ai rilievi in campo per i monitoraggi della qualità dell’acqua e sicurezza della falda, inoltre, è stato poi ribadito quanto emerso nell’incontro del tavolo di coordinamento del 3 marzo scorso: «I monitoraggi proseguiranno con cadenza settimanale nei pozzi e nei piezometri – ha ricordato Grison – allo scopo di tenere monitorata la potabilità dell’acqua, nonché ricercare la presenza di eventuali sostanze inquinanti che potrebbero essere presenti in seguito all’incendio». 

Il recupero e riqualificazione dell’area

La visione con le termocamere dei vigili del fuoco

In ultimo, sono state sollecitate dal Comitato alcune riflessioni sul tema del recupero dell’area, e sulla sua eventuale riqualificazione, anche con destinazioni d’uso diverse rispetto a quella produttiva: la delegazione ha chiesto infatti «se si intende consentire di ricostruire un insediamento delle stesse dimensioni e caratteristiche di quello andato a fuoco, e con quali destinazioni, e se i Comuni interessati insieme a Provincia e Regione non intendano valutare l’alternativa di permutare l’area» con un’altra, in zona più adeguata e dal minor impatto sui centri abitati. Sul futuro dell’area il Comitato ha riferito inoltre che è sua intenzione chiedere un appuntamento anche con la ditta Coati Spa.

Sul tema, il sindaco Roberto Grison ha ricostruito dal punto di vista urbanistico ed edilizio le vicende della zona, che dagli anni 1975 ha una destinazione artigianale/industriale, specificando anche che «la delibera di Consiglio del 1 marzo 2023 era un atto dovuto dal punto di vista amministrativo, a seguito dell’approvazione del Piano degli Interventi di ottobre 2022. All’ordine del giorno del prossimo Consiglio ci sarà una delibera che proroga di sei mesi la sottoscrizione della convenzione con Coati, e confermiamo che tra le destinazioni dell’area non vi è stata, e non vi sarà, quella destinata alla macellazione di carni».

Al termine dell’incontro, i tre sindaci Grison, Zantedeschi e Tommasi, e la presidente Dalle Pezze, hanno confermato l’impegno, auspicato anche dalla delegazione di cittadini, di tenere aperto il tavolo di confronto attivato in tal senso con il Comitato “Salviamo Parona e Arbizzano”; un concetto ribadito dal sindaco Damiano Tommasi: «Considerando che su questo tema sono ben tre le amministrazioni comunali coinvolte, è chiaro che il dialogo è più che mai necessario per arrivare a soluzioni condivise ed efficaci».

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