Un incontro in presenza, nonostante precauzioni e distanze da rispettare, per dare un messaggio forte: l’associazione c’è ed è più unita che mai, e pur con le doverose cautele del caso, intende guardare al futuro senza paura. Si è aperta così l’assemblea annuale 2020 di CNA Veneto Ovest, che martedì 30 giugno ha chiamato a raccolta all’AC Hotel di Vicenza circa 50 dirigenti artigiani e imprenditori delle province di Vicenza e Verona: sul tavolo, numeri e bilanci dell’ultimo anno di attività associativa, ma soprattutto una prima ricetta per il rilancio dell’economia di territorio nella fase 3. Un appuntamento caduto in un momento quanto mai particolare, ad appena 8 mesi dal varo dell’area vasta che da novembre 2019 accorpa sotto il nome di Veneto Ovest il territorio berico e quello scaligero. Ma soprattutto un momento di confronto in un contesto economico e mondiale oggi completamente stravolto rispetto a quello che ha accolto il recente inizio del percorso associativo comune.
«In questi 8 mesi è cambiato il mondo – ha osservato Cinzia Fabris, presidente di CNA Veneto Ovest -, ed è cambiato con una imprevedibilità e una velocità che abbiamo tutti sottovalutato, almeno inizialmente. Oggi quindi dobbiamo prepararci ad affrontare l’ignoto. Ma come abbiamo ribadito durante il nostro incontro, non per questo dobbiamo rinunciare a un approccio positivo: se avremo metodo e programmazione potremo guardare avanti senza paura».
Uniti, per una nuova impresa
E così non a caso il claim scelto per l’intera campagna che ha affiancato il lancio dell’assemblea 2020 è “Uniti, per una nuova impresa”: un invito a fare tesoro della positiva condivisione d’intenti che ha accomunato tutti gli attori del mondo produttivo in risposta alle settimane terribili del lockdown.
«Imprese e lavoratori – ha proseguito Fabris – si sono trovati all’improvviso sulla stessa barca in tempesta. Ma nella stragrande maggioranza dei casi hanno saputo dimostrare di che pasta sono fatti. E CNA è stata al loro fianco, facendo sentire di esserci sempre. Noi siamo un’associazione che ha nel suo dna la capacità di dare ancora di più quando le cose là fuori si mettono male. Per questo a differenza di altri non ci siamo accontentati di discutere della battaglia, ma abbiamo scelto di scendere in trincea. E credo che oggi i nostri numeri confermino ancora di più la bontà dei nostri sforzi. Ecco perché sono proprio convinta che continuando a lavorare uniti come associazione, e per esteso uniti con la politica e la società civile non avremo difficoltà a fare la nuova impresa che serve per una ripartenza vera attraverso la fase 3».
E le coordinate da seguire sono ben chiare.
«Si riparte – ha concluso Fabris – mettendo al primo posto un progetto di reale sostegno alle filiere produttive, che portano linfa alla grande industria attraverso l’indotto generato da e per le attività locali. Da tempo andiamo dicendo che è il momento di ripensare ai rapporti di subfornitura e di gettare le basi per nuove catene di valore. Perfetto: cogliamo al volo questa occasione per cancellare la lavagna e ripartire da zero, con serietà e prospettive. Non per tirare a campare».
Soci in aumento e obiettivi centrati con un anno di anticipo
Nonostante le difficoltà del momento, per CNA Veneto Ovest si chiude un periodo che non ha mancato di offrire segnali incoraggianti. Cresce il numero di soci, a conferma del trend inanellato dal 2016 dalla precedente esperienza di CNA Vicenza, il cui modello di sviluppo è al centro delle strategie della nuova associazione allargata. Analizzando nello specifico le performance della ex CNA vicentina si osserva come il tasso medio di crescita annua nell’ultimo quadriennio abbia superato stabilmente il +8%, dato che ha classificato Vicenza come seconda CNA in Italia nel 2019 per incremento percentuale – unica in territorio positivo anche tra i competitor provinciali – e che colloca Veneto Ovest nelle prime posizioni all’interno del sistema CNA anche per il 2020. A livello di area vasta, i soci sono oggi arrivati a oltre 6000 tra artigiani, soci di imprese, professionisti e cittadini.
«Ed è significativo – ha commentato Alessandro Leone, direttore generale di CNA Veneto Ovest – che l’incremento dei soci sia proseguito, per quanto rallentato, anche durante i mesi del lockdown. Un riconoscimento agli sforzi nella nostra squadra, e un segnale che un certo tipo di rappresentanza, fatta cercando di dare il buon esempio con programmazione, gestione strategica delle emergenze e diffusione di una nuova cultura dell’innovazione, sia un’esigenza che non passa di moda tra le imprese».

Soddisfazione anche per il raggiungimento con un anno di anticipo degli obiettivi del Piano di Sviluppo Avantgarde, lanciato dopo il quadriennio di consolidamento associativo (2013-2017).
«Oggi siamo un’associazione con tutti gli indicatori positivi – prosegue Leone -, anche oltre le nostre migliori previsioni. Tra questi, si è aggiunto quest’anno l’azzeramento alla voce indebitamento, che oltre a renderci più solidi ci permette di investire con maggiore flessibilità. E questa sarà una sfida che varrà per noi ma per tutte le imprese in generale: adesso non è il momento di tagliare le spese alla cieca per fare cassa, ma di ragionare su interventi finanziari mirati, sostenibili ma con prospettiva, aprendosi più rotte possibili per superare le secche della ripartenza».
«I grandi risultati di Veneto Ovest – ha spiegato il presidente nazionale CNA Daniele Vaccarino, intervenuto in diretta streaming – confermano il trend complessivo di crescita di tutta l’associazione a livello nazionale. Una crescita che seppur lieve durante il periodo del lockdown si è sempre mantenuta costante. Questo ci darà la possibilità di arrivare più forti ai mesi autunnali, quando per molti settori è possibile un rallentamento fisiologico. E presentarsi con un’associazione unita, coesa e forte è motivo d’orgoglio non di poco conto, e soprattutto marca una netta distinzione anche rispetto ad altri modelli di rappresentanza».
«L’unione che ha contraddistinto in questi mesi tutto il sistema CNA – ha commentato il presidente di CNA Veneto Alessandro Conte – è non solo l’elemento che ci ha permesso di distinguerci dalle altre associazioni, ma la vera base da cui ripartire per fare una rappresentanza davvero vicina alle reali esigenze delle imprese».