Si discute sul progetto del central park di Verona
“I veri numeri del Central Park” è l’eloquente titolo di una conferenza stampa e un comunicato diffuso ieri dal consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco. Pronta la replica dell’assessora del Comune di Verona Ilaria Segala: «La sua solo confusione di numeri e un imbroglio politico».

«Esaminando il materiale ufficiale del concept del nuovo Central park risulta infatti che l’area destinata a parco sarà di 225 mila mq, che non è il 100% dell’area (valutata 450 mila mq) su cui Sboarina aveva spudoratamente giurato in campagna elettorale di fronte al Comitato di Verona Sud (promessa poi ribadita anche da Sindaco per almeno 3 anni)» dice il consigliere Bertucco nel comunicato firmato insieme all’urbanista Giuseppe Campagnari. «E non è nemmeno il 64% annunciato nell’ultima presentazione ufficiale con i dirigenti delle Ferrovie e prima ancora si era parlato dell’86%. Parliamo invece del 50,2% dell’intera superficie, esattamente quanto prevede il PAQE regionale (Piano d’Area Quadrante Europa) fin dal dal 2005. Sotto non potevano andare, trattandosi di un valore vincolante».
«La voce più consistente delle opere pubbliche sono, manco a dirlo, i parcheggi, che per un grande centro intermodale suona alquanto strano» continua Bertucco. «In particolare il concept prevede un parcheggio interrato a “tetto verde” da 10 mila mq dal costo di 8,3 milioni di euro. La struttura sarebbe nascosta da una collina creata in mezzo al parco. Si prevede poi un altro parcheggio a raso sempre da 10 mila mq (grossomodo più di 300 stalli) dal costo di 500 mila euro».
«Solo un numero su tutti fa capire come il consigliere Bertucco non sia attendibile» replica l’assessora Segala. «I presunti 225 mila mq che lui dice siano il parco sono solo una parte, ed è quella contenuta dentro l’anello della pista ciclabile. Ma appunto sono solo una parte perché il parco è anche tutto attorno all’anello».
«Questo è l’esempio principale di come Bertucco faccia confusione con i numeri con la smania della campagna elettorale, che gli fa persino rinnegare i principi tipici della sinistra: la lotta allo smog e la difesa del verde. I suoi calcoli sono totalmente fuorvianti ed è incomprensibile che, proprio lui che per anni ha anche presieduto Legambiente, si opponga all’unica amministrazione che realizza a Verona il più grande parco urbano mai visto».
Questo il prospetto secondo Bertucco:
- 90mila mq di edificazioni
- 30mila mq per la stazione ferroviaria dell’Alta Velocità
- 20mila mq di strade, sia perimetrali che interne al parco compreso il sottopasso
- 20mila mq di parcheggi (di cui metà parcheggio mimetizzato dal “tetto verde”)
- 225mila mq di parco, pari al 50,2%
- 64mila mq di Fondaco.

A questo replica Segala: «Pur di andare contro, ha maliziosamente confuso anche tutti gli altri numeri, mescolando furbescamente i mq con i metri cubi, ma ben sapendo che i mq non sono tutti distribuiti sul suolo ma vanno anche in altezza. Infatti, non cita mai il numero che più di tutto fa fede e cioè i 100mila mq di Sul (superficie utile lorda, ndr). Questo è l’unico numero reale, volutamente tralasciato, così come volutamente finge di non sapere che il concetto urbanistico del fondaco è regolato da una legge regionale. Qualsiasi parco pubblico include strade, piazze alberate e piste ciclabili, ma Bertucco le inserisce fra le opere edificabili. Lo stesso fa con i parcheggi, che invece fanno parte degli standard urbanistici dei parchi ma lui li trasforma in metri quadrati».
«Nell’ex scalo merci l’86% dei 450 mila metri sarà a verde, checché ne dica Bertucco. E nessuno ha mai derogato dai 100 mila mq di Sul» dice l’assessora all’urbanistica.
«Confermato anche il demenziale sottopasso che vuole collegare via Albere con via Golosine peggiorando ulteriormente con nuovo traffico la vivibilità del quartiere e dell’intera Verona sud» secondo Bertucco.
Segala replica anche su questo: «Miope da parte sua opporsi al sottopasso che leva le code, e quindi lo smog, dagli altri sottopassi e soprattutto fluidifica il traffico e collega due quartieri accorciando le percorrenze in auto. Infine, anche i calcoli fantasiosi sulle fantomatiche centinaia di uffici e negozi (dati in mc), non si sa da dove vengano, visto che al momento tutti noi abbiamo in mano solo un concept. I progetti preliminari devono ancora essere fatti, ed in corso il confronto con il settore Urbanistica del Comune. La sua è un’operazione di imbroglio politico con i numeri».
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