Nella giornata di lunedì 24 agosto, Daniele Polato, assessore alla Sicurezza e alla Protezione Civile del Comune di Verona, candidato con Fratelli d’Italia alle Regionali, ha dichiarato: «Domani in Giunta, da amministratore, annuncerò querela nei confronti di Berizzi e anche un esposto all’Ordine dei Giornalisti», perché il suo tweet ha superato «i limiti della decenza umana».

L’assessore fa riferimento al tweet del giornalista che, dopo il violentissimo nubifragio che domenica 23 agosto si è abbattuto su Verona, parlava di «karma» per i veronesi «nazifascisti e razzisti».
Il tweet sarebbe – secondo Polato – «un insulto vile nelle ore in cui una Verona in ginocchio contava i danni economici, psicologici e morali»
Polato poi commenta la presunta marcia indietro del giornalista espressa con un tweet: «Berizzi ora ritratta, balbetta, precisa, si scusa». Lo definisce «un uomo in affanno con la coda di paglia», che «ha offeso e insultato Verona e si è pure ricoperto di ridicolo. Eppure, non contento, arriva persino a definire chi ha difeso la città dai suoi insulti “odiatore seriale”. Non conosce vergogna».

Oggi, martedì 25 agosto, la giunta comunale ha deliberato la richiesta di presentare querela al giornalista Paolo Berizzi e un esposto all’Ordine dei Giornalisti per valutare la posizione di Berizzi medesimo.
Dichiara Polato, a margine della riunione di giunta: «Con una lettera ufficiale chiederemo al Ministero dell’Interno se sia il caso di continuare a dare la scorta a un giornalista che semina odio e diffama, o non sia più opportuno revocarla».
Alberto Bozza: «Solidarietà ai veronesi vuol dire anche respingere le dichiarazioni di Berizzi, gratuite e offensive»

A esprimere il proprio parere anche il consigliere comunale Alberto Bozza, che dichiara «Berizzi rimane vittima del titolo della sua rubrica “Pietre”». E prosegue: «È inaccettabile strumentalizzare le disgrazie che capitano ai veronesi per attaccare chi lui considera “odiatori di professione” e dice di voler combattere, ma poi di fatto lui stesso semina parole che trasudano rancore». Di fronte a un così tragico evento, che ha portato come conseguenze ingenti danni, «le sventure – afferma Bozza – non devono mai essere usate a fini politici. Solidarietà ai veronesi vuol dire anche una netta presa di posizione contro chi li offende gratuitamente».
Paolo Borchia al direttore di Repubblica: «Parole indegne, dimissioni subito»

Prende una posizione anche l’eurodeputato veronese Paolo Borchia, che scrive al direttore di Repubblica. «Ho inviato una lettera a Maurizio Molinari – dichiara l’eurodeputato –: serve un intervento forte, le frasi di Berizzi sono miserabili e denotano assenza di qualsiasi statura morale».
Classifica quindi i tentativi di rettifica dell’inviato speciale di Repubblica come privi di credibilità e patetici: «Per molto meno opinionisti di orientamenti diversi sono stati sospesi dall’Ordine, ma l’etica non deve avere colore politico».
Borchia si rivolge infine a tutti coloro che sono stati danneggiati dal nubifragio: «Sono vicino alle famiglie che hanno subito danni alle abitazioni, ai commercianti, ed agli agricoltori che hanno visto vanificato il lavoro di un intero anno. Verona è forte – conclude Borchia – supereremo anche questa prova».
Movimento Civico Traguardi: «Uscita di Berizzi demenziale, figlia di cliché e pregiudizi»

«La mattina del 24 agosto è iniziata con un pensiero alla nostra città e a chi ha trascorso la notte a cercare di rimettere insieme i pezzi di una Verona piegata». Così si esprime Tommaso Ferrari, del Movimento Civico Traguardi, a poche ore dall’ondata di maltempo che ha sommerso la città scaligera. «Agli operatori, ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine e ai volontari che, accanto a tanti cittadini normali, hanno mostrato la forza della solidarietà che resta la virtù migliore della nostra terra, quella che ci permetterà di rialzarci ancora».
Ferrari continua, riferendosi al tweet di Berizzi, la forza «che non può essere scalfita nemmeno da parole superficiali e ottuse di chi, in questo momento, per egocentrismo specula sulla tragedia per una sterile polemica ideologica nutrita di cliché».

A lui fa eco Pietro Trincanato: «Paolo Berizzi ci ricorda con maestria che le esternazioni offensive e fuori luogo sono una cosa straordinariamente bipartisan – prosegue. – Ma fa di più: esacerbando strumentalmente il peso di un’estrema minoranza in città (perché un discorso simile sui “concittadini razzisti” puniti dal karma è buono per tutte le tragedie, dall’uragano Katrina agli attentati terroristici) solo per lucidare il suo patentino di antifascismo duro e puro, fornisce combustibile di ottima qualità alle polemiche incendiarie di quelle stesse frange, piccole ma tenaci, che pretende di avversare».
Conclude Trincanato: «Siamo di fronte all’ennesimo gioco di specchi in cui a guadagnarci sono sempre gli stessi: gli estremisti di casa nostra, che sanno di essere quattro gatti ma amano far credere di poter organizzare la marcia su Roma domani, e coloro che, trasformando con il microscopio dell’ideologia ogni pulce in un mastodonte, su questo inganno hanno costruito una carriera».
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