Una volta raggiunto il luogo, difatti, hanno notato che la carta di identità e il permesso di soggiorno forniti dall’uomo, con le generalità differenti da quelle reali, riportavano due fotografie palesemente differenti, decidendo quindi di accompagnarlo in caserma per accertare compiutamente la sua identità.
All’uomo è stato quindi richiesto di compilare un apposito modulo relativo alle proprie generalità, nel quale ha inserito i dati della carta di identità in suo possesso che, tuttavia, all’occhio attento dei militari, appariva sospetta e priva degli elementi distintivi ed obbligatori nei documenti di riconoscimento, quali la filigrana, parte dei numeri identificativi e spaziatura.
Il sospetto dei militari veniva confermato dall’inesistenza del documento negli archivi del Comune indicato quale Ente rilasciante e da successiva perquisizione personale del soggetto che risultava in possesso di altra carta di identità, con diverse generalità, a nome di F.B.G..
Il fermato, sottoposto a fotosegnalamento, comprendeva in quel momento dell’impossibilità di sottrarsi alle proprie responsabilità, pertanto, confessava ai militari di aver fornito generalità e documenti falsi, dichiarando poi il suo vero nome.
Il motivo per il quale aveva tentato di nascondere la sua vera identità, emergeva chiaramente allorquando i Carabinieri appuravano che il fermato si trovava illegalmente in sul territorio Italiano e che non aveva regolarizzato la suo posizione di soggiorno.
Ultimati gli accertamenti, F.B.G. veniva dichiarato in arresto e, come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona, trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Peschiera del Garda sino all’udienza del rito direttissimo che si svolta nella mattinata odierna. Dopo la convalida dell’arresto, il Giudice, a seguito di patteggiamento della pena, l’uomo è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione con sospensione della stessa, disponendo che lo stesso venisse rimesso in libertà.