Il Comune di Erbezzo spegne 400 candeline. È il 6 gennaio del 1621 quando, ufficialmente e in accordo tra le parti, dall’unico Comune della Frizzolana nascono due realtà amministrative indipendenti: Erbezzo Bosco (successivamente solo Erbezzo) e Chiesanuova (al quale, invece, venne legato l’attuale Bosco). Un traguardo prestigioso per questo paese della Lessinia, che con i suoi 1118 metri è il Comune più alto di tutta la provincia scaligera.

«Una storia che si perde nella notte dei tempi, quando la montagna veronese (quasi totalmente disabitata) era utilizzata solo stagionalmente da aristocratici e monasteri cittadini nelle zone alte e pascolive, prima di diventare luogo accogliente in cui vivere e lavorare tutto l’anno, creando vere e proprie comunità, con passione, sofferenza, dedizione e fatica» scrive sul proprio profilo Facebook Marco Malvezzi, amante del territorio lessinico e fotografo del paesaggio, autore per altro delle foto che competano questo articolo.

Arbetum, Erbetum, Arbezium, Erbeçium, Erbeçum. Herba, da qui arriva il nome che oggi noi tutti conosciamo, a sottolineare la capacità del territorio di fornire la materia prima necessaria alla pastorizia e all’allevamento del bestiame. Oggi Erbezzo è più vivo che mai, una comunità unita e coesa, una ricchezza di realtà allevative e artigianali di qualità, una capacità ricettiva e turistica di livello, un comprensorio affascinante e curato alla portata di tutti: «La bellezza armoniosa e vivace del paese, con la piazza e la chiesa e la via principale che attraversa l’intero centro abitato; e poi tutto attorno le contrade, i sentieri, le malghe e i bàiti; ristoranti, trattorie, pizzerie, caseifici, rifugi, B&B, locande; eventi, sagre, fiere (la più importante delle quali – l’Antica Fiera del Bestiame di Erbezzo – raggiungerà quest’anno la 114ª edizione). E molto, molto altro ancora» ricorda sempre Malvezzi.
Il saluto del sindaco Lucio Campedelli
Alcune tappe storiche ricordate da Giuliano Menegazzi

«Ricordiamo alcune date essenziali. – aggiunge Giuliano Menegazzi, già consigliere del Comune di Erbezzo e residente nel comune lessinico dove alleva animali, tra cui la pecora Brogna, ultima razza autoctona del territorio salvata dall’omonima associazione di cui lo stesso Menegazzi fa parte – Nel 1460 i rappresentanti del Colonello di Erbezzo, di Calavezo, di Valbusa, di Scolo definirono i possessi del Comune della Frizzolana. I Colonelli definivano gruppi di contrade vicine che delimitavano fette di territorio abitato e coltivato. Erbezzo era già dotato di una chiesa propria e nel 1527 il Vescovo affermò l’autonomia di gestione delle attività religiose e liturgiche. Nel 1582 l’assemblea dei capi famiglia della vicinia convocata in pieno inverno, con le difficoltà della neve si riunì per incaricare il massaro che doveva occuparsi delle procedure di separazione. Il 21 novembre 1620 a Erbezzo si riunisce di nuovo la vicinia che delibera la separazione da Chiesanuova, riunendo 53 capi famiglia. Separazione che si concretizza dalla data del 6 gennaio 1621, dando vita ad un nuovo comune autonomo nella gestione amministrativa e delle tasse».
«L‘inizio di una storia che ci porta fino ai giorni nostri, con il comune avente la sede Comunale più alta della provincia di Verona: 1118 metri sul livello del mare. – prosegue – Non è facile la vita in alta montagna, ma una popolazione attiva e unità ha creato nei secoli quello che oggi possiamo definire un vero gioiello del territorio. Un evento quello di oggi che darà vita, situazione sanitaria permettendo, ad appuntamenti di ricordo nel corso dell’anno 2021».
«Ringraziamo il sindaco di Erbezzo Lucio Campedelli per questo video di saluto, in ricordo dell’importante ricorrenza. Auguri Erbezzo e che una lunga vita ti accompagni ancora nei secoli addivenire!» conclude Giuliano Menegazzi.
