I nuovi divieti imposti dall’Austria avranno gravissime ripercussioni per il nostro settore autotrasporti. L’Austria, infatti, ha introdotto il divieto di transito notturno di veicoli pesanti al valico del Brennero. Un inasprimento, previsto da un’ordinanza emanata il 20 novembre scorso, che ha, per certi aspetti, un impatto più forte rispetto al divieto perché prevede l’eccezione soltanto per veicoli full electric e a idrogeno (veicoli che ad oggi non vengono ancora prodotti di serie), mentre vengono esclusi anche i mezzi a gas. Quella tirolese sembra essere una vera e propria strategia per danneggiare l’economia italiana, tenuto conto che il 5% del PIL italiano viaggia sul quel tratto, per un valore di oltre 93 miliardi di euro l’anno.
Il commento di Paolo Borchia, Europarlamentare Lega

In una conferenza stampa svoltasi a Verona, Borchia ha rilanciato uno dei nodi più spinosi sul fronte politico di questa fine 2020. Presenti la vicepresidente della Regione, Elisa De Berti, l’assessore al commercio del comune di Verona, Nicolò Zavarise e le associazioni di categoria Confartigianato e Fai. «L’ordinanza del Tirolo che dal 1 gennaio cambia le regole del transito notturno dei mezzi pesanti al valico del Brennero è un attacco all’Italia: un danno ingente all’export nazionale e al settore dell’autotrasporto, che mette a dura prova tutta la nostra economia. Situazione aggravata dalla scarsa incisività di Governo e Commissione, che non sono ancora riusciti a risolvere la questione. Una misura assurda, che però non vale per i mezzi austriaci e fino al 2022 per quelli in arrivo dalla Svizzera. Il Brennero è il punto di transito del 70% dell’export nazionale, con 39 milioni di tonnellate di merci trasportate su strada per un valore complessivo di merci esportate di 90 miliardi di euro. Una misura che tra l’aumento dei tempi di percorrenza, i maggiori costi e la concorrenza delle aziende tirolesi causerà un calo della competitività con effetti pesantissimi sul settore dell’autotrasporto locale e nazionale. Non è un problema tra Italia e Austria, è un tema che coinvolge tutta l’Unione, con una chiara violazione dei trattati. La Commissione ci ha già dato ragione a parole ma non è stata sufficientemente incisiva contro un provvedimento dannoso per l’Italia. Ora l’azione politica della Lega in Europa sarà quella di fare pressione coinvolgendo sul tema tutti gli stati membri e obbligando ad una risposta in plenaria su un caso evidente di malfunzionamento del mercato interno».
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Il commento di Elisa De Berti, vicepresidente della Regione
«Il Governo deve battere i pugni. Il 10% del totale delle merci italiane transita dal Brennero, il Veneto è centrale nei corridoi europei e il trasporto è l’anima dell’economia nazionale e in particolare del Nord-est. Le necessità ambientali di una regione, come è il Tirolo, non possono pesare in maniera così importante sull’economia di un paese. Serve equilibrio e buon senso».
Il commento di Giandomenico Franchini, vicepresidente Confartigianato Verona
«Il recente provvedimento di limitazione del traffico pesante messo in atto dal Tirolo è solo l’ultimo di una lunga serie: l’ennesima presa in giro nei confronti dell’Italia, che viola i principi base comunitari col solo intento di danneggiare, non solo i nostri autotrasportatori, ma l’intera economia. È una situazione non più tollerabile: il governo italiano e le istituzioni europee devono intervenire».
Il commento di Andrea Prando, segretario regionale Casartigiani

«La questione delle limitazioni al traffico imposte dal Tirolo al Brennero, va risolta al più presto. Il Ministero dei Trasporti e l’intero Governo non devono sottovalutare quanto sta avvenendo a discapito dell’intera economia italiana. Una limitazione del traffico di questo genere costringe le aziende produttrici a una costosa riprogrammazione della logistica interna, in un momento in cui in altri Paesi, invece, avviene esattamente l’opposto. È il caso, ad esempio, della Svizzera che non subisce alcuna limitazione dall’Austria. L’obiettivo di Unioncamere rimane quello di creare una rete di alleanze su più livelli territoriali per dialogare con la Commissione Europea e aprire un confronto in sede comunitaria per tutelare lo sviluppo economico dei territori italiani e la possibilità per le imprese di competere ad armi pari».
Il commento di Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona
«L’Austria va in lockdown totale, ma apre gli impianti sciistici, per farci concorrenza. Bloccano i trasporti e impongono regole in una Europa che non interviene. E il nostro Ministro dei Trasporti che dice? Non pervenuto. Sia ben chiaro non abbiamo nulla contro gli sciatori, ma prima la salute. Vista la situazione e visto che parliamo tanto di Europa unita, sarebbe il caso di chiarire in modo definitivo come operare sul corridoio del Brennero, per evitare ogni sei mesi di trovarci nella stessa situazione. Ci chiediamo per quale motivo il nostro Stato non intervenga per chiudere le frontiere come hanno fatto loro e non venga posta la questione a livello comunitario, vista la situazione pandemica in corso ed il loro noto atteggiamento poco collaborativo».