Da un parte si spera nel sì e dall’altra nel no. Sembra particolarmente dibattuto il tema dell’autonomia regionale, che riguarda Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Domani il provvedimento sarà portato in Consiglio dei Ministri dal ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani.
“Non c’è nessuno slittamento. I testi sono pronti e li porto in Consiglio dei Ministri domani. Restano dei nodi politici sui quali discutere”. Così il ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani relativamente al testo per l’autonomia rafforzata di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Un procedimento atteso da tempo dal governatore del Veneto, Luca Zaia, e che però non sembra essere apprezzato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “Faremo di tutto per bloccare il processo dell’autonomia differenziata se vengono meno le questioni di contenuto e metodo democratico. Siamo pronti al ricorso alla Corte Costituzionale, alla mobilitazione sociale e alla lotta. Lo spirito che abbiamo è di un nuovo Risorgimento se vanno avanti spinte destinate a disgregare l’unità del Paese”, ha aggiunto De Luca.
Dello stesso avviso un vasto gruppo di intellettuali italiani, 130 storici, paesaggisti e soprintendenti che hanno siglato il “no” all’autonomia regionale sui temi delicati di ambiente, urbanistica, beni culturali. Secondo il mondo della cultura, infatti, il provvedimento è “un atto costituzionale che assesta un colpo mortale allo Stato unitario, destinato a portare al massimo il caos politico-amministrativo del Paese anche nei suoi rapporti con l’UE e col resto del mondo”. Preoccupa in particolare il fatto che “fra le prime competenze rivendicate in esclusiva vi sono Ambiente, Beni Culturali, Urbanistica (ma non solo)”. (Ansa)