Il 27 ottobre al teatro Ristori torna “Talks Slidingdoors”
Una serata, cinque talks con protagonisti della musica e dell’economia, della scienza e della “cultura d’impresa”, del terzo settore e della comunicazione. Ci siamo fatti spiegare il tema di quest’anno dal presidente Luca Scappini.
Di Luca Spaziani
Lavoro, istruzione, pensioni, diritti e doveri, welfare, ambiente, volontariato; ma anche arte, musica, sport, filosofia e cultura: sono molte le espressioni della società umana su cui le generazioni sono chiamate a confrontarsi. Ciascuna con esigenze diverse, spesso opposte e apparentemente inconciliabili, ma con la consapevolezza che un futuro sostenibile si può costruire solo attraverso l’incontro e il dialogo.
È in quest’ottica che l’Ordine degli Ingegneri di Verona porterà sul palco del teatro Ristori, giovedì 27 ottobre, personalità appartenenti ad ambiti diversi e chiamate a dire la loro sul dialogo tra generazioni.
Torna così per il secondo anno ”Talks Slidingdoors”, il roadshow di animazione culturale e contaminazione promosso dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri nell’ambito della rassegna “Open – Ingegneri aperti alla città”.
Rappresentanti della scienza, dell’arte, del mondo delle professioni, della musica e del sociale declineranno il tema ciascuno dal suo punto di osservazione e a partire dalla propria esperienza, offrendo ispirazioni e spunti di riflessione sulla necessità di un patto intergenerazionale.
«L’argomento di quest’anno – spiega l’Ing. Luca Scappini, presidente dell’Ordine di Verona – è particolarmente attuale e adatto ad una condizione italiana che ci vede ai primi posti in Europa per longevità e all’ultimo per tasso di natalità. Questa tendenza riguarda diversi Paesi occidentali ma non possiamo ignorare la nostra specificità: basta leggere le statistiche sull’età media in cui i giovani si laureano, trovano il primo lavoro o escono di casa. Dall’altra parte ci sono gli anziani che vanno in pensione sempre più tardi e con assegni che in futuro saranno sempre più ridotti. Senza contare l’enorme debito pubblico che grava sulla testa dei nostri figli fin da quando nascono, un’eredità pesante che lasceremo alle future generazioni. È solo affrontando questi temi, e non nascondendoli sotto il tappeto, che si possono trovare soluzioni comuni e di lungo respiro».
L’incontro inizierà alle 21 e l’ingresso è libero.
Sono aperte le prenotazioni al sito: www.ingegneriverona.it
Gli ospiti, in sintesi.
Ieri come oggi, lui. Eugenio Finardi e la sua pura e trasversale ricerca espressiva saranno l’attesissima sorpresa dell’edizione targata 2016. Accanto al padre di Musica Ribelle, si alterneranno le voci di Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, dove dirige il Dipartimento di Scienze statistiche e il “Center for Applied Statistics in Business and Economics”, e di Ilaria Decimo, ricercatrice biotecnologa in farmacologia e neurobiologia all’Università di Verona. Sul palco anche Paolo Ferrara, impegnato da anni nel mondo del fundraising, della comunicazione e dell’ufficio stampa in alcune delle più accreditate realtà italiane e internazionali. Infine, a completare la rosa dei relatori, Franco Cesaro, formatore, ricercatore e consulente nel sostenere lo sviluppo generazionale delle imprese a capitale familiare.