Il Tocatì, secondo noi (ovvero tre giochi da provare)

La costruzione di ogni biografia parte da lì, dalla palla nel giardinetto e da una partita di scacchi abbozzata. E questo vale per tutti, da qualsiasi parte del globo quel pallone venga calciato o dimenticato. Il Tocatì, con la sua 14esima edizione, ci tiene a confermare, anche quest’anno, con la Cina come Paese ospite, che i luoghi del giocare sono, forse, gli unici spazi universali che ci sono rimasti.

Riflessioni: un nome e un plurale ardito si leggono sul programma del Festival Internazionale dei Giochi in Strada che, come da tradizione, porterà l’universo dello svago tra le vie scaligere dal 15 al 18 settembre. Il tema è tutt’altro che un gioco: produrre un incontro tra Oriente e Occidente. O meglio, suggellare una vicinanza tra le peculiarità del primo, emblema del pensiero collettivo e preverbale, e quelle del secondo, per definizione individuale e verbale.

Giocare è un modo per mantenere uno sguardo puro del mondo e i tanti territori che si sono alternati sul palcoscenico del divertimento scaligero ne sono, un poco, la conferma. Spagna, Croazia, Grecia, Svizzera, Ungheria, Messico, Catalunya questi i Paesi che il festival ha chiamato sul suolo veronese. Si è spinto lontanissimo anche quest’anno il Tocatì con le quattro province della Cina (Beijing, Guizhou, Shanxi, Shenzhen) che faranno conoscere i segreti dei loro giochi tradizionali confrontandoli con gli omologhi italiani, accuratamente scelti. Non solo svago tra le piazze di Verona ma anche mostre, installazioni, incontri culturali, proiezioni di documentari e spettacoli di danza e musica tradizionale.

Wang Juan, consulente e interprete, originaria della provincia di Jiangsu, non ha dubbi: «Fancy rope skipping e fancy shuttlecock sono le attività più “cool”, per chi ama le sfide e i cambiamenti». «Ci giocavo da bambina, quando stavo a Pechino», fa eco Man Li, professoressa universitaria, da 13 anni in Italia, che sorride mentre ricorda i suoi pomeriggi a base di “jianzi”, un volano leggerissimo che ha ben duemila anni. Praticato durante la dinastia Han è oggi un passatempo prediletto soprattutto nel nordest della Cina. Tra colpi acrobatici e attenti salvataggi, si gareggia tra squadre disposte in cerchio.

Lo scopo? Non far cadere il leggerissimo oggetto, senza l’aiuto prezioso delle mani. «Dopo cena, camminando per le strade del centro si incappa sempre in qualche gruppo impegnato in questa buffa attività – continua Man – è davvero un divertimento che non conosce età». Amicizie nate, insomma, tentando di non far mai toccare terra il volano. Appuntamento tra via Sottoriva e Piazza Duomo per provare, nei giorni del festival, il gioco più delicato della Cina. Per non perderci nel fitto programma, abbiamo spulciato tra i giochi, rubati ai vari rivoli della tradizione cinese che saranno protagonisti al festival e ve ne proponiamo tre.

Chaff Bag Throwing (Piazza Sant’Anastasia – Conservatorio dall’Abaco – Chiostro)

Colori allegri che volano in aria. Ha origini soavi uno dei giochi tradizionali preferiti dai cinesi, specialmente dal popolo dei Buyi. Anticamente era il mezzo usato dagli innamorati per celare messaggi d’amore oggi è il passatempo che fa germogliare grandi sorrisi.

Peg Top (Piazzetta Pescheria – Loggia Fra Giocondo)

Destrezza e polsi decisamente fermi. Questa trottola dal sapore orientale è amatissima in Cina ma per essere utilizzata richiede, come dire, un certo talento. Si può giocare a squadre, facendo ruotare la trottola il più a lungo possibile, oppure sfidare gli avversari a far uscire la peg-top degli sfidanti da un cerchio disegnato a terra.

Bamboo Eggs (Piazze Erbe nord, Domus Mercatorum)

Si ispira alla natura e alle sue danze lo svago imprescindibile della popolazione dei Gelao. Si chiama Bamboo Egg (uovo di bamboo) e deve molto al modo, molto suggestivo, con cui gli uccelli terricoli difendono le uova dai loro predatori. Oggi, dopo oltre cinque generazioni, rimane uno sport praticato durante feste e raccolti, che chiede velocità e precisione.

Quando:
Dal 15 al 18 settembre
tocatì.it