Rumors 2016: quando la voce dell’arte interpreta il contemporaneo

Rumors Festival – Illazioni vocali è la manifestazione che da quattro anni a questa parte apre l’Estate Teatrale Veronese. È un appuntamento che raccoglie sempre maggior successo per l’innovazione e la qualità che porta nel mondo della cultura cittadina. Abbiamo intervistato la mente organizzativa del Festival, Elisabetta Fadini, attrice, cantante e sperimentatrice vocale.

di Federica Lavarini

Come sei riuscita a portare questo festival a Verona?

Stavo iniziando a organizzare Rumors a Milano quando l’amministrazione comunale di Verona mi ha chiesto di portarlo nella mia città di origine. Io ho accettato perché impegnarmi per questo progetto a Verona mi dà molta soddisfazione anche se si tratta di un lavoro con molte responsabilità. Gestire il denaro pubblico che mi viene assegnato mi fa sentire in dovere di restituire prodotti elevati dal punto di vista artistico e in grado di dare un ritorno al Comune.

Come sarà l’edizione 2016?

Quest’anno il festival è dedicato a David Bowie, un genio che ha cambiato per molti il corso della musica del Novecento. Come primo artista della rassegna ho scelto Rufus Wainwright, un grande cantautore: sa passare dal lavoro sui Sonetti di Shakespeare, come nel suo ultimo album, a Judy Garland. Quest’anno si celebrano i quattrocento anni dalla morte di Shakespeare e Verona conferirà a Rufus una targa di riconoscimento. Il 17 giugno è il turno di Jack Savoretti, cantautore famosissimo. Ha fatto colonne sonore di film importanti e, nel luglio 2015, ha aperto il concerto di Bruce Springsteen all’Hard Rock Calling Festival di Londra. Il 18 giugno, serata finale, ci sarà Neri Marcorè: nato come cantautore, ha un grandissimo amore per De Andrè e la serata sarà un suo personale omaggio.

Come è nata l’idea di Rumors?

A un secolo dall’ultimo manifesto multiartistico italiano, io assieme ad altri artisti italiani abbiamo creato il Manifesto di Reading. Con me l’hanno firmato Stefano Bollani, Paolo Fresu, Gianni Maroccolo, Mauro Giovanardi, Garbo, Gianmaria Testa, che ci ha lasciato da pochi mesi, Alessandro Bergonzoni, e molti altri. È un manifesto dedicato alla voce, alla ricerca vocale.

Come si è articolato il suo percorso artistico?

Mi sono diplomata all’Accademia di Belle Arti di Verona con una tesi in antropologia culturale sul tema della voce. Il mio relatore è stato Roberto Sanesi, una delle persone che mi ha dato di più artisticamente. Secondo lui, con la mia voce, avrei potuto creare un’arte nuova. Cominciai allora a lavorare con il Living Theater e quando parlai con Judith Malina (regista, attrice e scrittrice tedesca, ndr) capii esattamente che cosa volevo fare.

Qual è la motivazione che la spinge a organizzare Rumors?

Portare avanti l’arte e la cultura è ciò che mi sta più a cuore, a maggior ragione in un momento così difficile. L’artista deve, credo, raccontare quello che sta accadendo nel mondo. L’artista, con l’opera d’arte, deve cercare di attutire le ferite di tutto il mondo, della gente che soffre. Vedere le persone che vanno a teatro ed escono cambiata, ricolme di qualcosa, è di fondamentale importanza. Penso che sia questo il vero successo.

Il De Rerum Natura di VeronaRisuona 2016

«Giocare con l’idea del confine tra naturale e artificiale, dal verde incontaminato al centro urbano, uscire dai luoghi classici dell’arte» questo l’obiettivo di VeronaRisuona 2016 nelle parole del co-curatore della rassegna, Francesco Ronzon, docente all’Accademia di Belle Arti di Verona.

De Rerum Natura è il titolo dato all’undicesima edizione, che si è svolta dal 23 al 28 maggio e che ha proposto un’analisi artistica sui mutamenti nel rapporto tra uomo e natura. Il 20 maggio si sono tenute tre anteprime: nel cortile di Palazzo Bocca Trezza, il concerto di gong dell’artista Riccardo Fai e il gruppo elettro-sperimentale Interior Harim, alla Dogana austriaca l’inaugurazione del Museo dell’Adige e la personale della fotografa Cristina Parona. L’avanguardia musicale è poi proseguita con vari eventi, tra cui il concerto al Seminario Vescovile, con musiche di Stockhausen, e la performance Are we human diretta da Ilaria Dalle Donne.

VeronaRisuona è una rassegna di sound art promossa dall’Accademia di Belle Arti di Verona, dal  Conservatorio di Verona e dall’Academy of Music and Drama di Goteborg (Svezia). Significativa a livello istituzionale l’inaugurazione del portale di Palazzo Verità Montanari e della nuova Aula Magna, interamente restaurati dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti.