
Previsto oggi alle 18 il Consiglio dei Ministro durante il quale è previsto il varo del reddito di cittadinanza. Dopo vari rinvii, sembra dunque arrivato il momento – assieme alla riforma delle pensioni – per la misura chiave del programma dei 5 stelle. Dalla giornata di ieri il premier e Di Maio anticipano sui social l’approvazione dei decreti su quota 100 e reddito di cittadinanza. Il vicepremier ha inoltre ribadito la partenza dell’erogazione del sussidio a fine aprile.
“Tutto risolto, tutto bene, il testo è pronto“. Così il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon uscendo da Palazzo Chigi al termine del summit di maggioranza dedicato alla manovra e alla gestione del tfr per i dipendenti statali.
Se il tema delle pensioni trovava ostacoli “solo”nell’assenza di coperture finanziarie , il reddito di cittadinanza pone ostacoli sia sulla definizione dell’ambito di applicazione, sia sulle modalità di gestione e controllo della misura.
Sui criteri di applicazione, sembra assodato che tra i requisiti sia necessario possedere la residenza in Italia da 10 anni alla presentazione della domanda, un reddito Isee al di sotto di 9360 euro e un patrimonio immobiliare che – esclusa la casa di abitazione – non superi i 30 mila euro. L’applicazione della misura è possibile solo per i disoccupati che si siano licenziati per giusta causa.
Se si è in possesso dei requisiti, ci si dovrà iscrivere ai centri per l’impiego, presso i quali verrà inoltrata la domanda di reddito di cittadinanza. Questi uffici gestiranno le richieste e monitoreranno la persistenza delle condizioni necessarie. I disoccupati dovranno poi frequentare corsi di qualificazione professionale e non potranno rifiutare tre offerte di lavoro consecutive.
L’assegno previsto copre fino a 780 euro mensili per coloro che hanno un reddito pari a zero. Per gli altri rappresenterà un’integrazione al reddito per raggiungere i 780 euro. La quota del reddito di cittadinanza cambia inoltre a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Ad esempio in una famiglia con i genitori disoccupati e figli a carico il sussidio sale fino a 1.630 euro, per una famiglia con due genitori e un solo figlio la quota è di 1.014 euro.
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