Locazioni turistiche, prosegue l’iter del codice identificativo

“Come promotore del disegno di legge che istituisce il cosiddetto ‘codice identificativo’, sono il primo a volerne vedere concluso l’iter di approvazione: la Regione vuole disciplinare con chiarezza il settore degli alloggi in locazione turistica e contrastare efficacemente qualsiasi forma di abusivismo nell’attività di ricezione”. È la risposta dell’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner a Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom e a Patrizio Bertin,  presidente dell’Ascom patavina.

Il disegno di legge prevede per gli appartamenti in affitto turistico l’introduzione di un codice identificativo obbligatorio per tutti i titolari di attività di questo tipo. Il codice sancirà la conformità di circa 37 mila strutture alle norme urbanistiche, di sicurezza, sull’edilizia e igienico-sanitarie. La discussione del provvedimento era già prevista entro la fine dello scorso anno. A detta delle due associazioni quindi, sarebbe intercorso troppo tempo tra il via libera della Giunta al disegno di legge sulle locazioni turistiche e la sua definitiva approvazione da parte del Consiglio regionale.

“Posso assicurare che questo traguardo non è mai scomparso dai radar né della Giunta né del Consiglio – prosegue l’assessore –, tant’è che l’ulteriore esame del provvedimento da parte della competente Commissione consiliare è già stato calendarizzato da alcuni giorni nella seduta del prossimo 30 gennaio. Quindi, per quanto malevole e astiose nello stile, accolgo le valutazioni dei rappresentanti dell’Ascom di Padova come un opportuno invito a procedere speditamente nell’approvazione della legge”.

“Ciò che più mi interessa in questa sede – conclude Caner – è smentire categoricamente che la Regione del Veneto stia rallentando l’iter di approvazione della propria legge perché è in attesa di una norma di carattere nazionale. È una sontuosa bufala o, peggio, uno di quei pettegolezzi che non aiuta certo a fare chiarezza sulla questione. Ribadisco quanto ho già detto in passato: di questo tema ho parlato a suo tempo con il ministro Centinaio, suggerendo al governo di prendere spunto dalla proposta veneta per farne una norma statale. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada”.