L’assessore all’urbanistica Ilaria Segala ha ricordato sul suo profilo Facebook come già il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, lo scorso 1 giugno, avesse risposto al sindaco Federico Sboarina decretando che l’ipotesi Ikea più centro commerciale fosse irrealizzabile: «Zaia ha posto la parola fine … ma se vogliamo dirla tutta quella parola era posta anche a giugno 2017 con la legge consumo del suolo ancora prima che arrivasse Sboarina» ha scritto l’assessore, aggiungendo «Ed ora il prossimo passo portare in giunta il comparto C2 tecnologico logistico di Marangona e conferenza di servizi il 28 giugno sulla statale 12. Mi stupiscono le affermazioni di chi, senza aver letto i documenti o i comunicati stampa probabilmente, parla di decisioni di giunta su Ikea. È solo la Regione Veneto competente in materia, ed è proprio Zaia con una nota del primo giugno a spiegare i motivi del no in modo estremamente chiaro».
Esulta anche Michele Bertucco che esclama sempre su Facebook: «Finalmente un po’ di buon senso». Il consigliere di Verona e Sinistra in Comune scrive: «su Ikea arrivano al pettine i nodi politici, urbanistici e viabilistici che il sottoscritto solleva dal 2012 pagando un prezzo politico e personale sproporzionato rispetto alla scarsissima concretezza del progetto. Ikea è stata una delle più grandi armi di distrazione di massa che la città abbia mai visto: chi prima la osannava come la salvezza dei popoli e ora si straccia le vesti per la pietra tombale messa dalla giunta fingeva di non vedere tutto il complicatissimo iter (che non è stato nemmeno avviato) necessario per cominciare a parlare di un progetto concreto: occorreva una modifica alla legge regionale e una variante al Paque che nessuno ha richiesto alla Regione, e dire che non sono pratiche che si risolvono nel giro di qualche settimana o di qualche mese. Inoltre si fingeva di non vedere la portata disastrosa dell’impatto ambientale e viabilistico di questo gigantesco attrattore di traffico capace (nel caso fosse stato abbinato ad un Ikea Center) di attirare – secondo le previsioni dello studio Fabbiani, non certo di parte – ben 10,5 milioni di visitatori e 4,5 milioni di auto ogni anno. Mettere fine a queste speculazioni politiche che si trascinano ormai dal 2011 rappresenta una decisione di puro buon senso, con buona pace dei fanatici dei centri commerciali».
Dura la reazione, invece, di Patrizia Bisinella che parla di sciagura per Verona: «Anche Sboarina è per la decrescita felice…come i grillini. Questa amministrazione non combina nulla.. se non disastri! …Il duo Sboarina-Bertucco assistito dalla “compagna” Segala (cioè una confusa destra che ammicca ogni giorno di più alla sinistra radicale) affossano pure questo progetto (pur di andare contro Tosi) atteso da anni alla Marangona, importante per lo sviluppo urbano, logistico e infrastrutturale della zona. Ci si ripara dietro a qualche “niet” della regione, ovviamente in sintonia con l’attuale maggioranza, e un altro danno a Verona e al suo territorio, alla sua economia, è fatto! A vantaggio poi di altre città, perché Ikea giustamente si insedierà altrove. Niente più 1000 posti di lavoro a Verona, niente più commesse per le imprese artigiane veronesi, niente più occasioni per tutto l’indotto veronese. Il tutto mascherato dai soliti attacchi: centro commerciale enorme, zero assoluto di verde, zero opere compensative, zero opere viarie, cioè l’amministrazione Tosi voleva cementare tutto, asfaltare tutto, radere al suolo tutto, creare solo centri commerciali ovunque, anche buttare giù L’Arena.. see see lo sappiamo si.. BALLE. Intanto però avviso che c’era un contratto preliminare (qualche danno al comune ne deriverà..) e la regione poteva CONFERMARE la volontà di procedere con Ikea GIÀ ESPRESSA nel corso della precedente amministrazione. Quando si dice la “buona politica che pensa agli interessi di un territorio e non cambia idea a seconda dell’appartenenza partitica” vero?? Eh già..perché molti di quelli che oggi stoppano Ikea guarda caso in precedenza vedevano la cosa con molto favore.
Sulla stessa linea Alberto Bozza: «Ennesima scellerata scelta del sindaco Sboarina, lo STOP ad IKEA è un danno alla città enorme, un danno economico, un danno occupazionale senza precedenti, un danno alle infrastrutturale: NO a nuovi 1000 posti di lavoro; NO alla variante della Statale 12; NO alle commissioni che i nostri mobilifici e artigiani avrebbero avuto (impegno di IKEA di assegnare almeno il 50% del lavoro); NO al lavoro che le imprese avrebbero avuto nella costruzione del centro Ikea; NO al prestigio e all’immagine che avrebbe ottenuto Verona; NO all’appello di imprenditori e categorie della ns città che si erano spesi a favore. Ma non era con questa maggioranza che Zaia avrebbe garantito maggior sostegno a Verona negli investimenti e nello scenario Veneto? Non era qualche illustre membro di questa maggioranza, oggi anche onorevole, che a fine mandato scorso sosteneva che era opportuno portare avanti Ikea con un’amministrazione più amica a Zaia, proprio per non comprometterne l’esito positivo (quasi a fa capire che Zaia avrebbe potuto bloccare Ikea proprio perchè proposta da Tosi) Non era Sboarina a sostenere che con Zaia il rapporto sarebbe stato talmente forte da…: “Zaia tifa per Sboarina”. “Si aprirebbe un canale per lavorare su tanti aspetti”. “È come un mastino e dovrò mettergli a disposizione una segreteria apposta per le richieste che mi farà da Verona (Zaia 15.6.17). “Si aprirebbe un canale per lavorare su tanti aspetti. Un filo diretto con la Regione. Questo è quello che garantisce Sboarina in caso di elezione. Il canale che apriamo e che avremo con Luca Zaia ci permetterà di lavorare su tante cose” (Sboarina 15.5.17) “Oggi? Colpa della Regione se Ikea non si può fare!”
Giudizio negativo anche del consigliere del Partito Democratico Federico Benini: «Non si capisce più cosa pensare di questa amministrazione comunale sonnecchiante. La si sente solo quando si tratta di difendere le bravate “dei butei”, per coprirci di ridicolo davanti a tutta Italia per annullare eventi considerati “gay friendly” o per la sordità davanti ad episodi di dipendenti del comune che fanno propaganda fascista. Ora però assistiamo ad un vero paradosso. Giovedì il consiglio comunale boccia una mozione a firma mia è di Michele Bertucco per chiedere lo stop al quindi supermercato del saval di fronte a una scuola e alla chiesa, con tanto di firme raccolte. E oggi senza nessuna discussione boccia l’Ikea alla Marangona, area in mezzo al nulla dove la popolazione di Verona sud avrebbe potuto mettere la parola fine all’ingorgo su Ca di David con delle robuste opere di compensazione viabilistica ancora tutte da trattare. Ikea avrebbe inoltre portato un indotto Economico importante: si pensi alle centinaia di persone occupate in più e al B2B che avrebbe portato Ikea agli artigiani veronesi. Un importante servizio mancato che costringe i veronesi che vogliono arredare casa a basso prezzo a rifugiarsi a Padova o Brescia. Le domande da porre sono quindi due: perché non si è discusso della cosa in comune con un ampio e sereno dibattito? Come si giustifica questo strabismo urbanistico di questa amministrazione? Non è che sotto sotto c’è un dispetto che il sindaco vuole fare al presidente del Consorzio Zai da cui da qualche tempo corre molta tensione?