Basta tacere la violenza in sala parto

Ricorre proprio questa settimana il secondo anniversario della campagna “Basta tacere – le madri hanno voce”, lanciata sui social network nell’aprile del 2016, per dare opportunità alla madri di raccontare le loro esperienze di abuso e violenza in sala parto. L’iniziativa ha raccolto moltissime testimonianze, non solo da madri ma anche da operatori sanitari. Il 6 aprile a Roma ci terrà un convegno sul tema con l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Si tratta di “soprusi fisici e verbali, trattamenti non richiesti e abbandono”: leggerli fa rabbrividire. Si stimano in circa 1 milione le madri in Italia – il 21% del totale – che affermano di essere state vittime di una qualche forma di violenza in sala parto. Purtroppo è un fenomeno più diffuso di quanto si creda e, si è verificato perfino in ospedali d’eccellenza. Tante donne non parlano perché legare il ricordo della nascita di un figlio ad un abuso è molto difficile da superare, se non impossibile.

Per questo una proposta di legge è ora discussione in parlamento “Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico” . Per l’Italia tiene le redini OVO, Osservatorio sulla violenza ostetrica ma il tema riguarda tutto il mondo, tanto che all’interno delle Nazioni Unite (ONU) vi è un Gruppo di Lavoro che si occupa dei diritti delle donne nella salute.

Non si può rischiare di morire dando la vita #BASTA TACERE

L’indagine Doxa-Ovo:  QUI

La pagina Facebook della campagna bastatacere: QUI

Fonte:#bastatacere REPORT di OVOItalia a cura di Elena Skoko e Alessandra Battisti.

 

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