Aggressione coppia gay: solidarietà da Bocchi, Adami e dal circolo Pink

Un fatto grave condannato da due esponenti in consiglio comunale, Maria Fiore Adami (Battiti) e Laura Bocchi (Lega), e da alcune associazioni di difesa delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali di Verona quali il Circolo Pink, che ha organizzato una camminata mano nella mano per sabato prossimo, alle 16, con partenza da Piazza Bra. Stiamo parlando dell’aggressione avvenuta sabato sera, attorno alle 23, davanti al Palazzo della Gran Guardia. Bersaglio di un gruppo di giovani non ancora identificati, una coppia di coniugi spagnoli, sposatisi con rito civile in Spagna qualche mese fa, che poco dopo aver preso un gelato in via Roma assieme ad alcuni amici, sono stati offesi pesantemente con insulti omofobi e con uno schiaffo.

La coppia ha presentato denuncia contro ignoti e sul caso sta indagando la Digos.

«Esprimo la mia solidarietà alla coppia gay vittima dell’aggressione in piazza Bra – afferma Maria Fiore Adami di Battiti –  L’impegno che come Presidente della 5^ commissione Politiche Sociali, con adesione e partecipazione unanime dei componenti della stessa, sto e stiamo portando avanti è quello di lavorare sull’educazione al rispetto fin dalla giovane età. Durante quest’anno abbiamo attivato progetti che sono finalizzati a sensibilizzare il rispetto verso l’altro e alla volontà dell’amministrazione di sviluppare una cultura sensibile verso tutti. Questo è il monito per lo sviluppo e la crescita di comportamenti sociali funzionali e non improntati sull’aggressività e sul dileggio della diversità».

«Spiace assistere a simili situazioni e un grazie mio e di tutta la Commissione Politiche Sociali e Pari Opportunità va alla Polizia Municipale di Verona, nella persona del Comandante Altamura, ma soprattutto degli agenti intervenuti che con il loro senso di dovere e di servizio hanno reso la giusto merito all’immagine di Verona» ha concluso Adami.

«Verona è famiglia, ed in una famiglia si rispettano tutti, quel ragazzo gay aggredito potrebbe essere mio fratello, mio cugino, mio figlio, ed esigo che nessuna parte del mio sangue si senta diverso o debba essere attaccato per la sua scelta affettiva – aggiunge Laura Bocchi della Lega – Come Consigliere Comunale mi batterò fino alla fine dei miei giorni per la libertà: che è libertà di espressione fuori e dentro il Consiglio Comunale, che è libertà e diritto di un bambino ad avere un padre ed una madre, e libertà di due esseri viventi ad amarsi. Posso avere idee diverse da molti miei concittadini, ma mi batterò fino alla fine dei miei giorni per permettere anche al mio peggior avversario di esprimerle, e chi ha intelligenza sa far valere le proprie idee col dialogo ed il contraddittorio, non con la violenza».

«A Verona ogni persona per bene è la benvenuta, gli unici che non sono benvenuti sono gli ignoranti, che possono trovare altrove sfogo per la loro mancanza di intelligenza e necessità di dare un senso alle loro vuote vite. La violenza è contagiosa, e chi impara da ragazzino ad usarla la usa sempre, ovunque, in qualunque luogo, che sia contro una coppia che passeggia, sul posto di lavoro, per danneggiare un bene pubblico, contro un animale, o verso un bambino. Chi è violento lo è sempre, e la mia Verona la violenza la combatte. E sono grata alla Presidente Maria Fiore Adami, che nella sua Commissione sta veicolando progetti che vanno in questa direzione» chiosa la consigliera leghista.

A condannare fermamente quanto accaduto il Circolo Pink di Verona: «Il clima politico fortemente destroso non favorisce di certo il rispetto delle diversità. Ma pensavamo che perfino in questa città fosse ormai diventato “normale” vedere due uomini mano nella mano. L’episodio citato dimostra il contrario. Per i turisti Verona rimane la città dell’amore, ma la realtà è ben diversa: un semplice gesto di affetto può costare molto caro, lasciare oltre al danno fisico strascichi emotivi che sono poi quelli più difficili da guarire. Ma chi dobbiamo ringraziare per questo ennesimo gesto di intolleranza omofoba? Di certo quei bravi ragazzi veronesi che si sono resi protagonisti dell’aggressione, ma siamo convinti che ci siano anche dei mandanti morali,  forse proprio quei personaggi politici che a livello istituzionale negli ultimi mesi hanno lavorato per riaccendere e alimentare l’odio nei confronti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali di Verona».

«Alla coppia va tutta la nostra solidarietà e sostegno. Sarebbe bello organizzare una passeggiata mano nella mano di massa per dare un segnale a questa gente e all’amministrazione, per dire che a Verona c’è ancora spazio per due uomini che passeggiano mano nella mano in centro città».

Passeggiata che sembra già confermata per sabato 18 agosto alle ore 16 con partenza da Piazza Brà.

Si aggiunge al coro di solidarietà anche il Partito Democratico veronese che in una nota a firma del segretario cittadino Luigi Ugoli e del gruppo consiliare comunale composto da Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani invitano il sindaco a dare un segnale alla città.

«Giusto attendere l’esito delle indagini in corso da parte degli organi di pubblica sicurezza sul caso dei due uomini aggrediti da un gruppo di ragazzi in piazza Bra perché camminavano mano nella mano. Altrettanto giusto, però, è non chiudere gli occhi davanti al clima di intolleranza, in questo caso omofoba, che da tempo si manifesta anche nella nostra città. Le responsabilità di tale clima non sono da ricercare in omissioni amministrative, apprezziamo anzi l’intervento degli agenti di polizia municipale che hanno evitato che la violenza verbale e fisica dell’altra sera potesse sfociare in tragedia come purtroppo già accaduto in passato nella nostra città».

«Le responsabilità sono da individuarsi in un clima di intolleranza che la politica sia a livello locale che nazionale sta fomentando con dichiarazioni irresponsabili contro categorie esposte ma anche con i silenzi di fronte a fatti che meritano la massima condanna politica e morale. Non ci stanchiamo di affermare che siamo contrari e condanniamo la violenza sia verbale che fisica contro tutte  le persone – prosegue la nota  Tra saluti romani in consiglio, contestazione di estremisti di destra sotto le scuole, inni nazisti, processioni blasfeme allo stadio, poesie del Duce fuori dai negozi, la censura dell’iniziativa libri viventi al Tocatì, mozioni e atti amministrativi strumentali come quello che ha costretto una espositrice dell’Arsenale a ritirare la propria offerta commerciale di “nozze gay”, il clima cittadino è reso sempre più pesante. Ma, come evidenzia il linciaggio mediatico che ha travolto un passeggero del treno che ha denunciato il comportamento scorretto di una capotreno contro zingari e nomadi, il problema è su scala nazionale. Serve un segnale chiaro da parte del Sindaco e una ferma condanna da parte di tutta l’istituzione. Sarebbe un errore enorme liquidare sistematicamente tutti questi episodi come innocue bravate goliardiche. Chi, pur senza legittimare, non condanna questi gesti, finisce di fatto per tollerarli».