Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale di Verona, tenutosi giovedì, è stata approvata l’adozione delle linee guida per l’utilizzo del genere nel linguaggio amministrativo. Non si userà più, quindi, “assessore” o “consigliere” per indicare la qualifica sia maschile che femminile, ma solo quella maschile. Per le donne sarà “assessora” o “consigliera” e, in caso di pluralità che si riferisce ai due generi, si dirà “le consigliere e i consiglieri”.
«Non ci sono dubbi sull’uso del maschile quando si parla di un uomo. I dubbi ci sono solo sui termini riferiti alle donne, specialmente se ricoprono ruoli istituzionali. – spiega la capogruppo di Traguardi Beatrice Verzè, consigliera con delega alle Pari opportunità e prima firmataria della mozione – Si tratta di una mancanza di abitudine, perché non ci sono obblighi linguistici che vietino di usare la declinazione al femminile. In generale, utilizzare un linguaggio rispettoso del genere significa utilizzare in maniera più consapevole la lingua italiana e contribuire a un’adeguata rappresentazione pubblica del ruolo della donna nella società. In ambito amministrativo, in particolare, il linguaggio è importante anche per contrastare gli stereotipi».