Amministrazione Sboarina: il bilancio di Pd e Verona Civica dopo un anno

Si è svolta stamane la conferenza stampa di Pd e Verona Civica per tirare le somme sul primo anno di amministrazione Sboarina. Presenti il segretario cittadino Pd Luigi Ugoli, i consiglieri Pd Elisa La Paglia, Carla Padovani e Stefano Vallani.

Ad un anno dall’elezione del sindaco di Verona Federico Sboarina, si è tracciato un bilancio dell’amministrazione comunale. Dalle file del Pd veronese e di Verona Civica, infatti, arriva un’analisi delle attività svolte nel corso del primo anno dalla giunta Sboarina con alcune note positive e altre criticità da risolvere.

“Bene aver tagliato le aree commerciali e ridotto le cubature previste in origine dalla Variante 23, ma dopo decenni manca ancora un progetto di riqualificazione di Verona Sud e di rilancio degli altri quartieri cittadini. – spiegano gli esponenti dei partiti – Bene aver cancellato il project financing che di fatto trasformava l’ex Arsenale in un centro commerciale, ma dopo decenni manca ancora un’idea forte attorno alla quale costruire la nuova ipotesi di recupero della struttura. Bene aver sostenuto e finanziato il Pums, peccato che, prima ancora di produrre un solo dato, l’amministrazione ricominci a parlare di traforo”.

Rimproverata a Sboarina, in particolare, la poca attenzione alla sostenibilità ambientale: “Accanto alle sfide emergenti della sostenibilità (energetica, ambientale, di un nuovo modello di mobilità) a cui l’amministrazione si avvicina troppo timidamente, la città continua a trascinarsi tare storiche che l’attuale amministrazione non fa nemmeno il tentativo di affrontare – sottolineano il Pd e Verona Civica – Manca una visione e un progetto su quella che dovrebbe essere la principale area di sviluppo della città, la Marangona, e del suo strumento principale, il Consorzio Zai. Nei quartieri il cambiamento promesso resta ancora un insieme di vuote promesse a cui finora non è seguita alcuna azione significativa”.

“Sui grandi temi della città si evidenzia dunque grande immobilismo e superficialità, – continuano gli esponenti – segno di una amministrazione debole a cui manca una visione condivisa della città e che pertanto si limita a temporeggiare. I continui rinvii e le mancate scelte sono un danno per una città che invece ha bisogno di scelte oculate”.

Biasimo anche per quanto riguarda la gestione delle aziende partecipate come Agsm, dove ormai da un anno manca un direttore generale, Amia “sul cui ponte l’amministrazione – dicono il Pd e Verona Civica –  ha issato sul ponte la bandiera del Non-so-che-fare”. Infine Agec: “a suo tempo eletta a simbolo di una politica di rinnovamento sta prendendo un granchio dietro l’altro, l’ultimo dei quali il pronunciamento del Tar avverso all’acquisto della Farmacia Agli Angeli”.

“Fortemente regressiva è anche la politica della maggioranza sulle libertà e i diritti civili. – concludono i politici – Sotto questa amministrazione si sono svolte le  azioni più impresentabili dei movimenti più retrogradi che non solo Verona ma l’intera Penisola italiana abbia conosciuto, nuocendo grandemente all’immagine di Verona come città moderna, europea, aperta e inclusiva”.